Majorino molla la poltrona in Ue: in Regione nonostante la batosta

Il candidato del Pd annuncia le dimissioni da parlamentare europeo dopo la batosta elettorale: "Darò il mio contributo per un'opposizione determinata e propositiva in Lombardia"

Majorino molla la poltrona in Ue: in Regione nonostante la batosta

La sconfitta è pesantissima: anche in Lombardia la sinistra è uscita con le ossa rotte con numeri che sono stati ancora più catastrofici di quelli messi al conto nelle peggiori delle aspettative. Pierfrancesco Majorino non ha potuto fare altro che incassare il duro colpo, riconoscendo il trionfo del centrodestra e prendere atto senza giri di parole del risultato emerso in occasione delle elezioni regionali. Il candidato del Partito democratico ha inoltre annunciato l'intenzione di mollare la poltrona in Europa.

Majorino molla la poltrona in Europa

Majorino, sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle, ha esordito facendo notare che la netta affermazione del centrodestra non deve essere visto come pretesto per avanzare analisi "semplici e banali". A suo giudizio sarà necessario portare avanti in Lombardia un'opposizione "determinata e propositiva". A tal proposito ha fatto sapere che si dimetterà da parlamentare europeo "per restare in Consiglio regionale e dare il mio contributo".

Non è passata inosservata la frecciatina riferita alla situazione di eterno caos all'interno del Partito democratico, che si è presentato all'appuntamento elettorale dopo le macerie delle elezioni politiche di domenica 25 settembre (che hanno spinto Enrico Letta al passo indietro) e nel pieno della fase del Congresso: "Non aver avuto un leader di partito a livello nazionale non ci ha aiutato. Siamo un caso studio a livello internazionale per aver fatto la consultazione sulla leadership interna durante elezioni così importanti".

Il dato dell'elevato astensionismo è senza alcun dubbio preoccupante, ma su questo punto è arrivato il monito di Majorino ai suoi compagni in vista di eventuali considerazioni attenuanti: "Tutto il mondo politico non deve assolutamente rimuoverlo o trascurarlo, ma ritengo anche che non debba in alcun modo suonare come un alibi. Siamo di fronte davvero a un'affermazione della destra assolutamente netta".

La frecciatina al Terzo Polo

Il candidato della sinistra, commentando l'esito del voto dalla sede dell'Ostello Bello, ha inoltre colto l'occasione per pronunciarsi in merito al delicato tema delle alleanze. Da una parte ha espresso l'auspicio che prosegua nel tempo l'asse con il Movimento 5 Stelle, considerato dunque un alleato con cui continuare a percorrere una strada comune.

Dall'altra invece non sono mancate stoccate all'indirizzo del Terzo Polo, visto come il partito che ha contribuito a mettere il bastone tra le ruote al fronte rosso.

Nello specifico Majorino ha invitato Carlo Calenda e Matteo Renzi a riflettere sulla scelta che ha portato a sostenere Letizia Moratti: "Mi pare che gli elettori abbiano dato un giudizio spietato alla proposta di Letizia Moratti che mi risulta in questo momento non riuscire nemmeno a entrare in Consiglio regionale".

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