Nella giornata di sabato, le strade di Roma sono state attraversate da migliaia di persone che hanno sfilato contro il decreto Sicurezza, il ddl 1660. Durante il corteo non si sono registrati scontri, solo qualche disordine quando i manifestanti hanno vandalizzato un supermercato Carrefour e lanciato alcuni petardi contro lo stesso negozio di alimentari e l'ambasciata tedesca. C'erano diversi esponenti della politica di opposizioni in piazza con i manifestanti, tra cui Giuseppe Conte, ma c'erano anche alcuni volti noti dello spettacolo, come l'attore Valerio Mastrandrea. Ma c'erano anche esponenti della cultura, tra i quali anche la filosofa Donatella Di Cesare, docente all'università La Sapienza di Roma e spesso opinionista in tv. È stata lei stessa a renderlo noto, pubblicando una foto dalla manifestazione dove, in testa, era presente uno striscione illustrato che ritraeva Giorgia Meloni e un gerarca fascista.
La stessa foto è stata ripresa dalla filosofa e pubblicata sul suo profilo. Di Cesare non ha fatto commenti, si è limitata a riproporre provocatoriamente l'immagine aggiungendo gli hashtag "Meloni" e "Mussolini". Il senso che hanno voluto dare i manifestanti è chiaro: il presidente Meloni flirta con il Duce, che simboleggia quelle che, a loro dire, sarebbero norme da regime autoritario. E, in particolare, lo sarebbe il ddl 1660, come esplicitato nello striscione "a tutto regime" che capeggiava in testa al corteo. Quel che si critica al governo Meloni è di voler gestire l'ordine con soluzioni securitarie, ch andrebbero a comprimere il diritto di sciopero e di manifestazione. Quel che, invece, fa il decreto Sicurezza è introdurre norme che vadano a punire le manifestazione violente, che comprimono i diritti di chi non partecipa agli scioperi.
La manifestazione di ieri si è svolta in modo pacifico, senza incidenti di sorta e senza problemi per l'ordine pubblico e lo dimostra il fatto che non si contano feriti né da una parte e né dall'altra. Ma solo venerdì, un giorni prima rispetto alla manifestazione di Roma, a Torino i soliti "studenti" hanno tentato di forzare un cordone di polizia posto a sicurezza del Politecnico. Sono state lanciate pietre e fumogeni contro gli agenti e la manifestazione, al contrario di quanto accaduto a Roma, ha attraversato in maniera caotica i viali della città per sfuggire ai posti di blocco organizzati a tutela degli obiettivi sensibili. Hanno divelto il cancello d'ingresso della Rai e solo la presenza di un continente di Carabinieri li ha fermati dal fare irruzione nelle redazioni, presidi inviolabili di ogni Stato democratico.
Sono stati vandalizzati numerosi negozi e vetrine, auto e ci sono state ingiurie e minacce contro le forze dell'ordine. Chi oggi accusa il governo Meloni di fascismo per voler porre un freno alle violenze, pertanto, si suppone che appoggi questo tipo di manifestazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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