Gli hater se la prendono pure con la figlia della Meloni. Le scritte sui social

Mentre continua il silenzio delle femministe e dell'opposizione, ora gli haters della Meloni attaccano la figlia di sette anni: "Privilegiata e scroccona"

Gli hater se la prendono pure con la figlia della Meloni. Le scritte sui social
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Femministe tutte d’un pezzo, resistenti in battaglia contro il nuovo Ventennio e presunti democratici di sinistra. Chiamate “Chi l’ha visto”: davanti agli insulti indirizzati a Giorgia Meloni e alla figlia Ginevra, sono tutti spariti. Come per magia, le parole di solidarietà scarseggiano. Le condanne tardano ad arrivare e le opposizioni, come da copione, continuano a preferire il silenzio. Quelli che non si fermano, invece, sono gli utenti sui social. Haters del presidente del consiglio, leoni da tastiera che si scagliano contro la figlia di sette anni e semplici agitatori del web.

Sotto i post della leader di Fratelli d’Italia, e in particolare sotto la foto che la ritrae in visita ufficiale a Pechino insieme alla piccola Ginevra, possiamo trovare veramente di tutto. Le prime inventive, come spesso accade, riguardano il presunto rigurgito autoritario. “Vergognati fascista”, scrive un utente. Seguito a ruota dal solito “Cialtrona” indirizzato al premier. C’è invece chi la prende ancora più larga e accusa la Meloni di essere complice della polveriera in Medio Oriente. “Se tua figlia sapesse che non ha hai detto una parola sui 16000 bambini uccisi da Israele”, sentenzia un hater.

Il veleno contro il primo ministro non risparmia nessuno, nemmeno la figlia di sette anni, accusata di essere sia “privilegiata” sia scroccona”. In questo caso il limite della decenza è decisamente oltrepassato. “Viaggia a spese del contribuente”, sostengono. Oppure sentenziano: La esibisce come un trofeo, I figli in fabbrica non si possono portare”. Oppure, scrive un utente: “Dov’è il padre?”. Poi, a stretto giro, forse arriva l’accusa più grave: “Se volevi fare la mamma, facevi un altro mestiere”. "Veramente non era proprio necessario di portarla – spiega Francesca su Instagram - Ormai il periodo dell'allattamento è già passato. Mi pare che sul lavoro non sia acconsentito portare i figli!!”.

E ancora: “Vergognati di utilizzare la bambina per la tua propaganda”. “Eccola là: bellamente spesata con l'Irpef che lo Stato trattiene ai pensionati da mille euro al mese – sostiene Cittadino del Mondo - La votano e le pagano pure le vacanze”.

La lista degli insulti gratuiti è tanto lunga quanto disgustosa. Ma forse, peggio di questi utenti, ci sono solo i presunti “democratici” a correnti alterne. Tanto loquaci e solidali con i compagni di sinistra quanto distratti e disinteressati con gli avversari di centrodestra.

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