Meloni: "Vi spiego perché la Schlein mi ha delusa"

Il caso dell'insulto "stronza" proferito da Vincenzo De Luca continua a tenere banco: la premier rivendica di essersi difesa da quell'offesa, ma non comprende per niente l'atteggiamento tenuto dalla leader del Pd. Ecco perché

Meloni: "Vi spiego perché la Schlein mi ha delusa"
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Negli ultimissimi giorni di campagna elettorale Giorgia Meloni continua a puntare il dito contro Elly Schlein, polarizzando così la sfida tra le due donne leader politiche alle prossime Europee. Il presidente del Consiglio continua a battere il tasto contro la segretaria nazionale del Partito Democratico in riferimento a quanto è accaduto negli scorsi giorni con il "caso" Vincenzo De Luca. I fatti ormai sono noti: a metà febbraio il presidente della Regione Campania, mentre si trovava dentro il Transatlantico della Camera dei Deputati, si era lasciato completamente andare e aveva apostrofato la premier con un epiteto non esattamente elegante: "Stronza". A tre mesi di distanza Meloni aveva ricordato quell'insulto al governatore campano, guardandolo in faccia e autopresentandosi con quella parola offensiva.

La leader di Fratelli d'Italia conferma nuovamente la validità di quella sua mossa pubblica: "Su De Luca io ho fatto quello che credevo giusto fare, sono stata insultata e mi sono difesa", ribadisce in un'intervista ad "Agorà", su Rai3. Poi, l'affondo contro la Schlein: "Mi sono stupita che non sia stata in grado di dire una parola quando sono stata offesa, e quando invece ho reagito, lei che si dice una paladina delle donne, se la sia presa con me", ricorda Meloni. La premier ritiene quindi che alla leader dem stia mancando un pò il coraggio: "Io la stimo, ma non è in grado di fare la differenza, insiste sul fatto che io mi faccio chiamare 'il presidente', ma è una questione di forma".

Il capo del governo vorrebbe porre più che altro una questione di sostanza: "Si deve smettere di insultare le donne pensando che siano deboli. Noi non siamo deboli, e io non sono una persona che resta in silenzio quando viene insultata". Insomma, ognuno può chiamare Meloni come meglio preferisce, compreso De Luca: che sia al maschile oppure al femminile: "Ma non resto in silenzio quando vengo insultata". Quelle di Vincenzo De Luca rimangono delle parole che sono "riverberate dal tipico bullismo di chi alle spalle fa il gradasso e poi quando mi affronta non è più in grado". Quel modo di fare "nasconde una forma di debolezza e insicurezza" e questi metodi "sono più comuni quando ci si rivolge alle donne: ma io non sono debole e rispondo, deboli lo sono molto più i bulli", ha chiosato Meloni.

Nella sua lunga intervista rilasciata a Roberto Inciocchi, Meloni denuncia anche una troppa morbosità nei confronti della sua vita privata: "Dal giorno in cui ho vinto le elezioni ogni sabato e domenica mi ritrovo sotto casa fotografi che mi seguono ovunque - rivela -. Non è facile quando vivi nella casa del Grande Fratello, non mi interessa più di tanto ma non è facile. Io ho scelto di fare politica, se avessi voluto partecipare al Grande Fratello l'avrei fatto". Tutto questo le sta togliendo una sua dimensione privata e di normalità.

"Io ho sempre guardato con diffidenza questi politici che, una volta acquisito il ruolo, diventavano diversi da come erano prima. Sto lottando con tutta la mia volontà per rimanere la persona che ero prima e ci riuscirò - assicura - nonostante l'attenzione morbosa che vedo ogni giorno".

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