Il campo largo ha trovato l’ennesimo sponsor ufficiale. L’ex leader del Pd, Pierluigi Bersani, ha cercato di dirlo in tutti i modi: l’alleanza giallo-rossa, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, è quasi obbligatoria. Complice sicuramente l’unità tra le anime del centrodestra, Bersani ha in mente un’ammucchiata anti-Meloni pronta a scalzare il governo. Il diktat dell’ex segretario dem è netto: “Conte e Schlein? Mettetevi insieme”.
L’auspicio di Bersani, a onor del vero, non arriva in maniera puramente casuale. Tra un mese, scavalcata la legge di Bilancio di fine anno, la dinamica politica interna si farà sempre più movimentata. Le elezioni europee del prossimo anno, snodo centrale per capire il nuovo assetto dei Ventisette, sono solo la punta dell’iceberg di un conflitto politico nazionale decisivo. Le elezioni locali, infatti, sono tutt’altro che irrilevanti: si voterà in Abruzzo, in Sardegna ma anche in Piemonte, Basilicata e Umbria. Un tour de force che ovviamente stresserà l’unità dei partiti italiani. A partire ovviamente dalla gauche nostrana, già frammentata e disunita per natura. “L’alternativa possibile alla destra – ammette anche Bersani incalzato da La Stampa – non si è ancora presentata con la necessaria credibilità”. Le costanti divisioni in Parlamento, sia sulla politica estera che su quella interna, sono l’ennesima riprova.
Il motivo, secondo l’ex leader, è presto detto: “Mi pare che ci sia una comprensione sufficiente del fatto che, man mano che la destra si dimostra per quella che è, la richiesta di chi si sente diverso – questo l’auspicio di Bersani – sarà quella di mettersi insieme e non cercare pretesti per diversi”. Il consiglio di Bersani è puntuale. Se la corsa proporzionale delle elezioni europee costringe la sinistra a presentarsi divisa, le elezioni locali sono una realtà diametralmente opposta. Un’ammucchiata giallo-rossa, seppur priva di una proposta politica condivisa, potrebbe diventare realtà. Nelle ultime settimane le dichiarazioni di Elly Schlein e compagni vanno esattamente in questa direzione. "Abbiamo fatto un lavoro comune sul salario minimo – diceva solo pochi gironi fa la segretaria del Pd - spero che si riesca a trovare un accordo anche sulla sanità pubblica, i cui i punti di critica delle opposizioni sono simili".
Insomma, il contrario di quanto sperimentato finora con dem e grillini eterni divisi.
La previsione di Bersani è che “nei prossimi mesi questa esigenza emergerà con ancora più nettezza e andrà più avanti chi si mostrerà più generoso – spiega – quindi, immagino che a un certo punto tra Schlein e Conte scatterà la nobile gara a chi è più unitario”. E qui l’agenda dei desideri supera in volata quella della realtà: pensare a una corsa tra Elly e Giuseppi a chi è più giallo-rosso rimane pura fantapolitica. Almeno per ora.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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