"Modello vincente". Le Figaro promuove il governo Meloni sull’immigrazione

Il quotidiano francese riserva parole al miele nei confronti dell'esecutivo italiano: "Le ricette della Meloni hanno ridotto il flusso di immigrazione irregolare"

"Modello vincente". Le Figaro promuove il governo Meloni sull’immigrazione
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La narrazione comoda a sinistra che vede Giorgia Meloni all’angolo, isolata nei consessi internazionali e costretta a rincorrere le principali forze economiche europee, rimane una gigantesca bolla mediatica pronta ad esplodere. Dopo la recente visita del premier britannico laburista Keir Starmer e l’ancora più attuale elogio del Guardian, anche la Francia si mette in fila sia per lodare l’operato dell’esecutivo Meloni sia per apprendere le ricette italiane in materia di immigrazione irregolare.

A confermare questo trend positivo del governo tricolore ci pensa un articolo uscito sul quotidiano francese Le Figarò. Un mix di analisi e parole al miele nei confronti del presidente del consiglio e del governo che riprende e diffonde gli ultimi dati positivi sull’immigrazione. "Dall’inizio dell’anno gli arrivi sulle coste italiane sono diminuiti del 65% su base annua, e addirittura del 32% rispetto al 2022 - ha ricordato il quotidiano francese -. Dal 13 settembre non si sono registrati più arrivi. Allo stesso tempo, però, la Spagna vede, come la Grecia, un raddoppio degli arrivi sul suo territorio, e ancor più alle Canarie. I due fenomeni sono collegati? L’Italia, consapevolmente o no, ha deviato il flusso di arrivi verso i suoi vicini a causa della sua politica migratoria?". Insomma: secondo il quotidiano francese le “ricette della Meloni” sono un "modello vincente".

"Se Giorgia Meloni non ha chiuso i porti come fece Matteo Salvini nel 2019 (che oggi gli valse la minaccia di dover scontare sei anni di carcere nella vicenda Open Arms 2019, secondo l’accusa della Procura di Palermo) – ricorda giustamente il quotidiano d’oltralpe - ha chiaramente inasprito condizioni di accoglienza. Ha ridotto le protezioni umanitarie e limitato l’asilo per i migranti provenienti dai paesi cosiddetti 'sicuri' estendendo l’elenco (da 13 paesi sicuri nell’ottobre 2019, 16 nel 2023, a 22 dal maggio 2024) e la durata della loro detenzione. Un endorsement nemmeno troppo velato a Giorgia Meloni e soci. E i dati firmati Frontex, l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, vanno proprio in questa direzione.

Secondo i dati dell’agenzia il calo degli arrivi riguarda tutte le rotte del Mediterraneo centrale, ma anche quella dei Balcani occidentali (-77%). Un calo che, secondo Frontex, sarebbe dovuto “soprattutto alle misure preventive adottate dalle autorità tunisine, libiche e turche per contenere l’immigrazione irregolare”.

Da qui si comprende la mossa vincente del governo italiano: l’esternalizzazione della gestione delle frontiere da parte dei paesi di partenza o di transito “sul modello degli accordi firmati con la Turchia nel 2016, con le fazioni libiche dal 2017 e con la Tunisia nel 2023”.

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