Mozione respinta e opposioni in frantumo: il voto su Santanchè rafforza il governo

I giallorossi prendono un altro pesante schiaffone politico in faccia dopo che il tentativo di mandare a casa la ministra del Turismo è andato completamente a vuoto:

Mozione respinta e opposioni in frantumo: il voto su Santanchè rafforza il governo
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Come era ampiamente prevedibile alla vigilia della discussione in Senato, la mozione individuale di sfiducia contro Daniela Santanchè non solo è stata respinta al mittente ma anche anche spaccato completamente le opposizioni. Il "capolavoro" politico ha portato la firma del Movimento Cinque Stelle e del Partito Democratico che, pensando di mandare in frantumi una maggioranza che non ha mai esitato un solo minuto di difendere la ministra del Turismo, ha commesso uno dei più grandi autogol che si potevano fare in questo periodo. Da questo punto di vista, il risultato del tabellone luminoso di Palazzo Madama è a dir poco umiliante: a favore della mozione si sono espressi in 67, mentre i contrari sono stati 111.

Un vero disastro su tutta la linea per i giallorossi che, con la proposta firmata lo scorso 5 luglio subito dopo la fine dell'informativa sempre in Senato della stessa Santanché da Stefano Patuanelli, credevano di insinuarsi in qualche crepa (inesistente) del centrodestra e ricompattare questo fantomatico campo largo di centrosinistra che ormai rimane soltanto nei sogni di qualche illuso. Tenendo anche conto che il voto odierno è stato il primo contro un esponente di governo da quando l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni è entrato in carica nove mesi fa. Se si andassero a vedere i numeri che vennero espressi dal Senato della Repubblica lo scorso 26 ottobre sul voto di fiducia nei confronti della nuova squadra dei ministri, per le opposizioni il paragone è veramente impietoso: all'epoca gli anti-Meloni erano 79: 12 in più rispetto a quelli rappresentati oggi nello stesso ramo del Parlamento.

La scelta e le motivazioni adottatte da Italia Viva e Azione di non partecipare al voto dimostrano plasticamente una divisione che è sotto gli occhi di tutti. Carlo Calenda, a tal proposito, aveva dichiarato che la politica dei grillini fosse una "stupidaggine": nonostante si fosse convinto che la Santanché avrebbe fatto meglio a dimettersi, l'ex ministro dello Sviluppo economico ha dichiarato: "La mozione di sfiducia è il più grande regalo che i Cinque Stelle stanno facendo a questo governo che ribadirà la fiducia e così la Meloni potrà dire che il parlamento sovrano l'ha confermata. Se si vogliono le dimissioni di Santanchè fare una mozione di sfiducia è la cosa che la aiuta di più a restare al suo posto".

E così, con un Terzo Polo sempre più distante, il risultato numerico è stato per Pd e M5s inevitabilmente umiliante: dopo le batoste elettorali, adesso anche nei palazzi del potere la sinistra (in cui pure negli ultimi anni riusciva in quache modo ad arrangiarsi) perde completamente i colpi. I giallorossi sono sempre di più nello sfascio più totale.

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