Il leader del Movimento 5stelle sfodera l’ultimo asso dalla manica. Giuseppe Conte e i suoi, il 7 ottobre, saranno in corteo a Roma con la Cgil per “La Via Maestra”, la manifestazione promossa da Maurizio Landini e soci. L’ex avvocato del popolo lancia l’ultima sfida, in ordine cronologico, a Elly Schlein e il suo cerchio magico. L’ultimo tassello di una competizione sempre più serrata e radicale alla conquista della piazza anti-Meloni.
L'asse Conte-Landini
La competition tra le due sinistre, Pd da una parte e Movimento pentastellato dall’altra, passa inevitabilmente per il corteo di Roma. Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, è il vero ago della bilancia. Conquistare la piazza della Cgil significa, in ultima istanza, candidarsi alla guida di leader dell’opposizione. La partita a scacchi tra Conte e Schlein è appena iniziata. La segretaria dem ha già deciso di affiancare alla piazza della Cgil una “mobilitazione” del Partito democratico.
"Dopo l'estate militante – ha annunciato solo due settimane fa Schlein - non ci riposeremo, ci attende un autunno di impegni e partecipazione, il Pd è pronto a scendere in piazza per una grande mobilitazione nazionale, è il nostro tempo, riprendiamoci il nostro futuro". Il dado è tratto. Maurizio Landini, dal canto suo, ha promosso prima il corteo romano contro una Legge di Bilancio che ancora non esiste e, se necessario, uno sciopero generale contro l’esecutivo. "Non siamo d’accordo con il governo sulla manovra – ha confermato Landini– e pensiamo che dobbiamo mettere in campo tutti gli strumenti necessari”. Tradotto: sciopero generale in vista.
La competizione con Schlein
Giuseppe Conte, ovviamente, non si tira indietro e lancia la sua contro proposta: la piazza di Landini sarà anche la piazza del Movimento 5stelle. L’asse Conte-Cgil, d’altronde, è funzionale alle mire del Movimento 5stelle. L’obiettivo dei grillini è duplice: conquistare il ruolo guida di opposizione anti-Meloni e, soprattutto, dissanguare il nuovo corso dem schleiniano. Le ultime uscite pubbliche dell’ex premier vanno in questa direzione: dominare il dibattito pubblico a sinistra e, se possibile, smarcarsi il più possibile dall’ideologia targata Elly Schlein.
Sull’immigrazione il refrain di sottofondo era esattamente questo. Conte prima ha voluto attaccare la via diplomatica dell’esecutivo e, subito dopo, si è scagliato contro l’”accoglienza indiscriminata” del Partito democratico. Un modo, se non altro, per distinguersi dalle istanze minoritarie dem e raccattare i molti voti dei delusi a sinistra.
La corsa proporizionale verso le elezioni europee del prossimo anno, a meno di grosse novità, presuppone una competizione serrata tra le varie anime della sinistra. Il disegno di Conte, però, sembra avere un respiro più lungo. In gioco c’è la guida della nuova sinistra italiana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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