Il 15 febbraio, dal Comune di Torino è stato fatto sapere che il centro sociale Askatasuna ha abbandonato lo stabile di viale Regina Margherita dopo quasi 30 anni di occupazione abusiva continuata. Lo stesso giorno, infatti, è stato compilato il verbale di consegna dell'immobile. Il tutto per procedere con la riqualificazione dopo l'inserimento dell'edificio del centro sociale nell'elenco dei beni comuni di Torino. Si potrebbe dire un escamotage, portato a termine in fretta e furia senza render conto a nessuno, per evitare lo sgombero forzoso di Askatasuna. Comprensibile il malumore dei sindacati di polizia, che vedono così legittimare il covo dei violenti per eccellenza, dei fautori della maggior parte dei disordini a Torino e in Val di Susa per il no Tav, dei registi delle violenze contro le forze dell'ordine. Ma l'annuncio del Comune di essere tornato in possesso dello stabile è stato smentito dallo stesso centro sociale.
"Nessuno sgombero, nessun abbandono, l’Askatasuna è sempre lì dov’era fino a ieri, in corso Regina Margherita 47, dove siamo da quasi 30 anni. Sì, le attività consuete dello spazio avranno qualche temporanea modifica per poi aprirsi al quartiere ancora di più, speriamo con qualche piccolo restyling, ma non verrà meno la nostra presenza", scrivono gli stessi. Un proclama chiaro che stabilisce la non intenzione di lasciare la struttura. Quindi, cosa dirà ora il Comune? "Sui giornali in questi giorni e in queste settimane ne abbiamo lette e sentite di ogni, vogliamo rispondere così: state sereni, siamo ancora qua", ribadiscono dal centro sociale, mandando anche un messaggio a quanti li hanno accusati di essersi venduti.
Per altro, sono gli stessi occupanti a riferire di una nuova intimazione di sgombero da parte della Asl nell'interesse della salute pubblica, visto il profondo stato di degrado in cui versa la struttura. Ma se è stata effettuata una nuova ordinanza di sgombero, si conferma che l'edificio è ancora occupato, quindi perché dal Comune hanno dichiarato il contrario? "Davvero il percorso di legalizzazione del centro sociale antagonista Askatasuna comincia con un reato di falso ideologico in atto pubblico?", si chiede l'assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone.
"L’auspicio è che le Procure del Tribunale e della Corte dei Conti prestino la massima attenzione ad ogni atto amministrativo emanato dal Comune di Torino su questa concessione dell’immobile perché, se la sinistra è libera di rinunciare così a quel poco che resta della sua credibilità, non ha però diritto a sporcare l’onorabilità degli uffici tecnici comunali solo per accontentare i capricci degli antagonisti", conclude l'assessore. Ora, dal Comune si attendono delucidazioni e la verità sul centro sociale, evidentemente mai sgomberato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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