Lazio, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e, per ultimo, Molise. Quattro elezioni regionali, quattro sconfitte pesanti per il Partito democratico. Le ultime due débâcle, tra l’altro, in era Elly Schlein. Per non parlare, ovviamente, delle elezioni amministrative, altro tasto dolente dalle parti del Nazareno. La segretaria dem, a forza di raccontare un mondo che non esiste, ha perso il contatto con la realtà. Le sconfitte elettorali dimostrano, per l’ennesima volta, la distanza siderale tra le istanze minoritarie avanzate dal nuovo corso dem e le priorità, quelle vere, dei cittadini italiani. La situazione suggerirebbe un cambiamento radicale a livello politico e comunicativo. Niente da fare. Elly Schlein tira dritto e prova a minimizzare il tonfo elettorale: “Evitiamo psicodrammi”.
Il silenzio di Schlein
Il silenzio stampa di Elly Schlein va avanti da ieri pomeriggio, da quando la vittoria del centrodestra in Molise era un dato pressoché certo. Il forzista Francesco Roberti, sostenuto dall’intera coalizione, succede al collega di partito Donato Toma. Sconfitto Roberto Gravina, sostenuto dal campo, tutt’altro che largo, del centrosinistra. Il silenzio è l’unico commento della segretaria dem. Twitter, Instagram, Facebook e chi più ne ha più ne metta. Tutti i canali social di Elly Schlein si spengono. Prevale un silenzio di tomba, sintomo di una leadership scarna di contenuti e debole politicamente.
L’ultimo cinguettio su Twitter della giovane leader dem risale a quattro giorni fa, L’oggetto del post è ovviamente un attacco all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni: “La maggioranza – sottolinea Schlein – è talmente divisa che ha disertato il voto sul Mes alla Camera". Se passiamo su Instagram il refrain non cambia. L’ultimo video, risalente a ieri mattina, è un appello ai tesserati dem: “Scegli di non rimanere indifferente, scegli di prendere parte, scegli di non rassegnarti”. L’obiettivo finale è presto detto: “Puoi destinare – continua il post – il 2x1000 al Partito democratico”. L’unico guizzo di vitalità arriva, indirettamente, da un retroscena de La Stampa. Durante la segreteria dem di lunedì mattina Elly Schlein aveva messo già le mani avanti con i suoi: “Evitiamo psicodrammi”. Il modus operandi targato Elly Schlein abbiamo imparato a conoscerlo: minimizzare la sconfitta, spegnere il volume dei social e alzare la voce delle polemiche contro il governo. E il gioco è fatto.
L'affondo di Guerini
O almeno, così sembra. In realtà i nodi da sciogliere sono molti, forse troppi per Schlein e il suo cerchio magico. In primis, la matassa delle alleanze. Il campo largo ha fallito ovunque: elezioni politiche, regionali e amministrative. Lorenzo Guerini, esponente di spicco della minoranza dem, è il portavoce ufficiale dell’insoddisfazione del partito. “Il tema – ha spiegato l’ex ministro della Difesa – non è il campo largo, che nella formula molisana è assolutamente sufficiente”.
Il nocciolo della questione, come spesso accade, è strettamente politico: “Quello che serve – evidenzia Guerini – è una proposta politica e programmatica di innovazione che sia più della sommatoria di alcuni partiti. Il punto è ragionare su questa tornata di elezioni e più che un’analisi sui sondaggi, dovremmo ragionare un po' sui voti”.
Il problema, anche se Schlein prova a minimizzare, è grande come una casa. Una prossima alleanza giallo-rossa non potrà colmare la distanza abissale tra il nuovo Pd massimalista e le necessità degli elettori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.