"Non sappiamo nulla". Sala tace ancora sulle molestie di Capodanno

Il sindaco evita ancora la questione: "Prima di parlare e dare giudizi bisogna avere degli elementi". Poi commenta il caso Ramy dopo i video della polizia. "L immagini danno un segnale brutto"

"Non sappiamo nulla". Sala tace ancora sulle molestie di Capodanno
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Sulle presunte violenze di Capodanno a Milano, Beppe Sala tace ancora. O meglio, dice qualcosa (di molto generico) per non dire. Il che è forse peggio del silenzio assoluto dei giorni scorsi. Interpellato stamani dai cronisti sui fatti di piazza Duomo ora al vaglio degli inquirenti, il sindaco del capoluogo lombardo si è limitato a dire di non aver sufficienti elementi per esprimersi, evitando così di entrare nel merito della questione.

"Sono stato tirato per la giacca nei giorni successivi perché non dicevo nulla. Oggi su questo fatto non sappiamo ancora nulla, non abbiamo immagini delle telecamere. Non dico che non è successo niente, però non sappiamo nulla, non abbiamo una denuncia formale. Quindi prima di parlare e dare giudizi bisogna avere degli elementi", ha affermato Sala. Eppure, qualche elemento lo abbiamo eccome. Ci sono le denunce di alcune studentesse belghe, che sostengono di essere state accerchiate e molestate. "Eravamo circondati da 50, 100 uomini tra i 20 ed i 40 anni e non riuscivamo più muoverci. Ci toccavano ovunque, sui vestiti ma anche sotto". C'è poi un'inchiesta aperta dalla procura di Milano e ci sono le indagini delle forze dell'ordine.

Mancano certezze assolute e formali, su questo ha ragione il sindaco, ma è altresì vero che gli elementi sinora emersi sollecitano comunque una riflessione sul generale clima di insicurezza che si respira a Milano. Anche nella piazza più celebre e presidiata della città. Possibile che le studentesse belghe si siano inventate tutto? Gli inquirenti dovranno ora circostanziare i fatti e accertare eventuali responsabilità rispetto ai fatti denunciati, ma al di dà del piano giudiziario ci saremmo aspettati qualche considerazione politica da parte di chi amministra la città. Invece no. "Ci sono tanti modi per fare politica, a volte ce la si cava con una semplice dichiarazione, ma ora è il momento di lavorare più che di dichiarare, soprattutto nel momento in cui non si sa nulla", ha commentato Beppe Sala al riguardo.

Benissimo, anzi non tanto: vorremmo allora capire in che direzione andrà il lavoro annunciato, al posto dei commenti, dal primo cittadino. Vorremmo sapere in che modo la giunta intende rispondere alla diffusa percezione di un'emergenza sicurezza. Peraltro, sul Capodanno milanese non gravano soltanto le presunte molestie ma anche gli inqualificabili insulti all'Italia e alle forze dell'ordine, per i quali il Viminale ha disposto un volo speciale per il rimpatrio di due immigrati irregolari fermati in quella circostanza. Benché riportata da tutti gli organi di stampa, forse la notizia è sfuggita al sindaco dem.

Sempre rispondendo ai giornalisti, Sala ha commentato anche gli sviluppi del caso Ramy dopo la divulgazione di alcuni video registrati durante l'inseguimento della polizia. "Certamente le immagini danno un segnale brutto, non c'è dubbio, brutto. Però attendiamo che la giustizia faccia il suo corso", ha dichiarato il primo cittadino.

E ancora: "Dal mio punto di vista è chiaro che se qualcuno ha sbagliato deve pagare, sia rappresentati delle forze dell'ordine, sia un commerciante, sia un qualunque cittadino, per cui questo è un punto fondamentale". Poi le parole rivolte al padre di Ramy: "Voglio ringraziarlo un'altra volta per l'atteggiamento che oggettivamente è impeccabile".

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