La verità su Forza Italia

Renzi è il primo a sapere che ha bisogno di Berlusconi e di ciò che rappresenta per poter fare le riforme istituzionali di cui il Paese ha bisogno

La verità su Forza Italia

Intellettuali, giornalisti, politologi e becchini vari non si smentiscono mai. Ancora una volta mettono in scena l'arte di dire gatto senza averlo messo nel sacco. Attività poco prudente, soprattutto quando si ha a che fare con Silvio Berlusconi. Quante volte gli hanno già cantato il de profundis? Quante volte lo hanno già politicamente sotterrato? C'è chi come Casini, Fini e Alfano su questa speranza si è giocato una carriera politica. Erano sicuri. Erano pronti ad aprire il testamento e papparsi tutti i voti dell'uomo che ha creato la destra liberale italiana.

Ma si sono sempre sbagliati. Berlusconi li ha annichiliti. L'elettorato di centrodestra non si fida dei traditori Berlusconi. Non li premia. Anzi, li cancella. L'avventura elettorale di Fini è lì come una lapide a futura memoria. Per Angelino sarà diverso? Al momento non sembra. La coalizione Alfano-Casini-Mauro, secondo gli ultimi sondaggi, è data al 3,8 per cento. Meno, come spesso accade, della somma dei tre partitini. Insieme, insomma, sono molto meno seducenti che presi uno alla volta. Ed è tutto dire. Con buona pace di Schifani che senza vergogna dice: Forza Italia non ha un leader credibile, Ncd sì. La risposta sarà: Ncd chi?

Dicono: Berlusconi è politicamente morto. I sondaggi lo danno massimo al 20 per cento. Primo. Berlusconi non si arrende mai. È la sua forza, così come la campagna elettorale. Secondo. Non si può fare il confronto Forza Italia-Pdl, quel dato non indica una fuga di elettori, ma di Alfano e company. Terzo. Berlusconi ha ancora un ruolo politico. Renzi è il primo a sapere che ha bisogno di Berlusconi e di ciò che rappresenta per poter fare le riforme istituzionali. Non solo. Renzi necessita di qualcuno che circoscriva il territorio perché Grillo fa paura e potrebbe straripare a destra.

Serve un argine, che non può essere Alfano. Serve Berlusconi. Così come a tutti gli antiberlusconiani che hanno campato sulla sua figura. Senza Silvio non si vende. Non vendono i giornali. Non fa share la tv. In tanti già piangono di nostalgia.

E senza Berlusconi bisogna pure sorbirsi il premier Renzi che saltella su tutte le emittenti. Per ora cattura consensi, ma se continua così rischia di sballare e di venire a noia anche a Delrio. Attenti quindi a dire Cav se non ce l'hai nel sacco. I gatti e i Cav hanno (almeno) sette vite.

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