Per la pasionaria pro Palestina di Trieste i tagliagole di Hamas sono solo resistenti

Candidata di Open, Maryam Tamimi ha anche animato il flash mob in favore del burquini in mare

Per la pasionaria pro Palestina di Trieste i tagliagole di Hamas sono solo resistenti
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Candidata di Open, animatrice di flash mob in difesa del velo anche nel bagno in mare e pasionaria della causa palestinese senza condannare Hamas, il passo è breve.

Maryam Tamimi, 24 anni, kefiah sulle spalle, ha animato giovedì la manifestazione pro Palestina a Trieste parlando al fianco di un grande striscione con la scritta «Resistenza non è terrorismo». Hamas significa resistenza e raggiunta al telefono dal Giornale non molla di un centimetro. «L’inserimento di Hamas in una lista di organizzazioni terroristiche è fittizia e di parte sostiene - Perché non viene definito anche Israele come stato terroristico?». E alla domanda sull’11 settembre ebraico con civili e bambini trucidati, oltre alla presa di ostaggi, non ha dubbi: «Chi sta dalla parte dei palestinesi non è contento di vedere israeliani morti o decapitati, ma lungi da me discutere le modalità di resistenza di un popolo. I palestinesi lottano per l’autodeterminazione, per liberarsi da uno stato fascista. Lo ha fatto anche la Resistenza» in Italia. I civili massacrati da Hamas «sono coloni militarizzati. Li hanno uccisi perché erano in territori occupati». E sugli ostaggi sostiene candidamente che «le donne testimoniano (nei video di Hamas nda) di non essere state stuprate. Questo il main stream mediatico non lo dice mai. Accusate i palestinesi di essere terroristi, ma gli ostaggi sono solo una moneta di scambio».

Parole allucinanti per una ragazza italiana di 24 anni nata a Trieste, che conferma di essere “mezza palestinese” di Ramallah in Cisgiordania. Il Centro culturale islamico del capoluogo giuliano l’ha invitata pure ad una conferenza su «Noi, donne dell’Islam in Occidente» presentandola come «attivista per i diritti umani». E la lista Open Sinistra Friuli-Venezia Giulia l’ha candidata, senza successo, alle elezioni regionali. Il capolista era Furio Honsell, ex rettore dell’università di Udine, sindaco del capoluogo friulano e oggi consigliere regionale. «La candidatura è stata inaspettata - spiega Tamimi - Non parlo a nome del partito, ma ho conosciuto il dottor Honsell in occasione di un convegno sul rapporto di Amnesty international che indica Israele come un paese che applica l’apartheid» nei confronti dei palestinesi.

Un altro aspetto paradossale è «il femminismo islamico» della giovane pasionaria, che cozza con le regole in stile Sharia di Hamas. Tamimi ha partecipato e animato il discusso flash mob di agosto in difesa di alcune musulmane che allo stabilimento balneare Pedocin di Trieste, dove uomini e donne sono storicamente separate da un muro, entravano in acqua alla talebana coperte dalla testa ai piedi. Maryam non porta mai il velo e in un video pro flash mob annunciava: «Non possiamo abbassarci a mere propagande d'odio e islamofobiche. Lasciamo che ognuno possa fare il bagno in pace, qualsiasi sia il suo abbigliamento e le decisioni nel professare cultura e religione».

L’incredibile anello di congiunzione con la causa

palestinese e la mancata condanna di Hamas «sono i diritti umani - spiega Tamimi Da una parte la difesa della donna di coprirsi come vuole e dall’altra i diritti basilari di tutto il popolo palestinese all’autodeterminazione».

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