Se da un lato il governo Meloni si prepara, con l’elezione diretta del premier, ad entrare nella cosiddetta “Terza Repubblica”, dall’altro lato il Pd targato Elly Schlein deve fare i conti con il primo vero crollo nei sondaggi. L’ultima rilevazione dell’Istituto Ixè è una doccia gelata per il Nazareno: il partito di Schlein perde più di un punto percentuale e la distanza con Fratelli d’Italia ora sembra incolmabile.
I numeri, per l’ennesima volta da un anno a questa parte, smontano in piccoli pezzi la narrazione comoda alla sinistra mediatica. La netta convinzione di un esecutivo debole nel Paese rimane, almeno fino a questo momento, solo l’agenda dei desideri dell’opposizione nostrana. I numeri, la volontà degli elettori e le loro intenzioni di voto parlano tutt’altra lingua: la coalizione di centrodestra rimane saldamente al comando e la fiducia verso le opposizioni crolla. Il grande sconfitto di questo trend è, in primis, il Partito democratico a trazione Schlein. La segretaria dem, accompagnata fin dall’inizio dagli applausi mediatici dei giornali progressisti, è costretta a fare i conti con la realtà. Il suo partito, in un solo mese, passa dal 20,6% al 19,4%. Un tracollo importante, di più di un punto percentuale, che lo allontana dal partito di Giorgia Meloni, sempre al primo posto con il 29,7% delle preferenze.
Le cause del crollo dem, come in una qualsiasi Caporetto politica, sono molteplici. A partire ovviamente dalle scelte in politica interna. La frammentarietà delle opposizioni, divise su tutto ma unite solo contro il governo, è un refrain poco invitante per gli elettori italiani. Il cosiddetto “campo largo” è solo un miraggio: la competizione aspra tra le due maggiori forse di opposizione, dem da una parte e grillini dall’altra, prevale sulle proposte politiche unitarie. E i risultati sono evidenti: il Movimento 5stelle è fermo al 16,9% delle preferenze, a tre punti dal Pd ma lontanissimo da Fratelli d’Italia. Tra le altre motivazioni non si può non considerare la continua ambiguità del Pd massimalista in politica estera. La posizione della segretaria dem sulla polveriera in Medio Oriente è la prova del nove.
“La brutalità di Hamas – ha spiegato pochi giorni fa Schlein – non giustifica la risposta con altra brutalità verso la popolazione palestinese”. Il confine tra ambiguità e una netta posizione pro-Israele è sempre labile. Lontanissime dalla vetta e in netto calo anche Azione di Carlo Calenda, ferma al 3,4% e +Europa al 2,1%. Di tutt’altro tenore invece la fiducia verso le tre anime del centro destra. Oltre a Fratelli d’Italia, la Lega di Matteo Salvini rimane all’8,1% e Forza Italia sale al 7,0%.
Nota metodologica:
Il sondaggio è stato realizzato dall'Istituto Ixè.
La rilevazione è stata condotta nei giorni 27 ottobre - 3 novembre 2023 con metodo mixed mode (Cati – Cami – Cawi). Il campione nazionale intervistato è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni. Documentazione completa su www.sondaggipoliticoelettorali.it- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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