Renzi: "Rai? Non c'è regime e Fazio non è un martire..."

Matteo Renzi sulla Rai: "Non ha senso gridare ora al regime, Fuortes ha deciso di dimettersi"

Renzi: "Rai? Non c'è regime e Fazio non è un martire..."
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"Lui ha deciso di andare in un altro canale ma non mi parlate di rischio per la democrazia se non si rinnova un contratto milionario ad un conduttore". Matteo Renzi, nel corso della conferenza stampa di presentazione delle due esponenti di Azione che sono passate con Italia Viva, ha preso nettamente le distanze da chi ha voluto fare di Fabio Fazio un martire.

"Fazio va a prendere un bel contratto per 4 anni in una importante testata", ha proseguito il leader di Italia Viva sottolineando che "la scelta di non rinnovare il contratto a Fazio è stata di Fuortes" e che lui, al suo posto, invece, avrebbe tenuto il conduttore di 'Che tempo che fa...'. Renzi ha criticato Giorgia Meloni ricordando che lui, da premier, non rimosse Luigi Gubitosi come direttore generale della Rai ma aspettò che scadesse il suo mandato prima di nominare il suo successore, Matteo Campo dall'Orto. Ora, anche se per una questione "di stile" sarebbe stato meglio che anche la Meloni avesse aspettato la scandenza naturale del mandato, il cambio al vertice della Rai da parte del governo è stato "fatto in modo legittimo". Secondo Renzi, quindi, "non ha senso gridare ora al regime, Fuortes ha deciso di dimettersi". Il leader di Italia Viva ricorda, inoltre, che quando Floris passò a La7"fu scelto Massimo Giannini che mi ha sempre odiato e io non ho mai messo bocca". L'ex premier punta il dito contro il M5S che si è astenuto sulla votazione per il nuovo presidente Rai:"Mi farei tante domande, è il festival dell'ipocrisia questo. Si accusa sempre me di essere la stampella del governo e poi i grillini fanno gli accordi di notte sulle nomine". Renzi ha poi ricordato che, sa presidente del Consiglio, il suo governo fece"una legge per dare più poteri all'ad ma poi non abbiamo detto metti questo e fai così il palinsesto". E ancora: "Non è vero che tutti abbiamo messo le mani sulla Rai. Io non l'ho mai fatto, non ho mai messo il naso in Rai...", a differenza del governo gialloverde che"faceva i palinsesti e Rocco Casalino gli mandava le immagini da palazzo Chigi...".

Netta e secca la replica del M5S. "Il senatore di Rignano dimentica di essere il fautore della peggior riforma della RAI, che ha legato mani e piedi il servizio pubblico al governo di turno. Oggi facciamo i conti con i danni creati da lui ma nonostante questo ancora parla", commentano gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione di vigilanza Rai che rispondono così all'accusa fatta da Renzi nei confronti di Giuseppe Conte, reo, a suo dire, di aver fatto la "stampella" alla Meloni.

"Forse né lui né molti giornalisti si sono accorti che il voto di astensione in CdA equivale a un no, e che l'amministratore delegato designato dal governo è passato grazie al voto decisivo della presidente Soldi, da alcuni descritta come vicina a Renzi, che ha rinunciato al suo ruolo super partes per assecondare il piano della maggioranza", chiosano i grillini.

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