“Rischio islamofobia”. L’ambiguità di Schlein sul conflitto

La segretaria dem prova a nascondere il cortocircuito a sinistra sull'antisemitismo e denuncia: "No a conflitti di religione dove si cela l'islamofobia"

“Rischio islamofobia”. L’ambiguità di Schlein sul conflitto
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La sinistra torna a fare i conti con la propria storia. L’antisemitismo, da sempre abilmente descritto come un rigurgito di destra, nelle ultime settimane arriva dalla parte opposta. Le piazze italiane pro-Hamas, sotenute dalle forze di estrema sinistra e i cartelli choc, associati alle bandiere di Potere al Popolo e Unione Popolare sono il sintomo di una malattia anti-Occidentale tipica della sinistra. Un sentimento condiviso, seppur con toni diametralmente opposti, dalla segretaria dem. Il "rischio islamofobia”, denunciato da Elly Schlein, è il refrain usato con astuzia per nascondere la polvere sotto al tappeto.

Il cortocircuito a sinistra

La leader del Partito democratico, dopo ventinove lunghissimi giorni dal brutale attacco terroristico di Hamas, si trova incastrata in mezzo a due fuochi. La sinistra occidentale da una parte, largamente rappresentata dall’ala riformista dem, e la sinistra massimalista anti-israeliana e anti-occidentale che scende in piazza in tutta Europa. Il dilemma schleiniano è tutto qui: seguire la difesa dei valori occidentali, e quindi la legittima difesa di Israele, oppure ascoltare la pancia delle manifestazioni pro-Gaza, con venature addirittura pro-Hamas. Se la prima linea è saldamente interpretata dal governo di centro destra, questo il ragionamento della gauche nostrana, il richiamo della piazza sembra essere più invitante.

La cosiddetta piazza, intanto, si è già schierata. Al corteo di Roma uno striscione auspica “una nuova Norimberga per i crimini dell’Occidente in Palestina”. I nuovi gerarchi assassini sono associati a delle foto segnaletiche. Tra gli altri si riconoscono i volti della presidente Giorgia Meloni, del premier israeliano Benjamin Netanyahu e del presidente statunitense Joe Biden. Le bandiere palestinesi vengono sovrastate da quelle di Rifondazione comunista, Potere al Popolo e Unione Popolare.

L'ambiguità della Schlein

Insomma, l’estrema sinistra al completo con tanto di cartellone pro-Hamas. “Con Hamas – si legge in un cartello del partito marxista leninista italiano - le Brigate Ezzedin al-Qassam e il popolo palestinese”. I valori occidentali e la pozione di Israele non vengono presi in considerazione: le immagini di due cartonati di bandiere d’Israele e della Nato bruciati in piazza San Giovanni, a Roma, valgono più di mille parole. Il paradosso dem è servito: davanti a tutto questo Elly Schlein, incalzata da Avvenire, denuncia il rischio islamofobia.

L’aumento dell’antisemitismo – spiega la segretaria dem - è estremamente preoccupante e va contrastato in ogni sua odiosa forma". Fin qui nulla da eccepire. La sbandata lessicale e politica arriva a stretto giro: “Bisogna contrastare culturalmente chi soffia sull’idea di uno scontro di civiltà – auspica la leader dem- dietro cui spesso si cela l’islamofobia.

Il messaggio, più o meno velato, è all’altra piazza di ieri pomeriggio. La manifestazione guidata dal leader del Carroccio, Matteo Salvini, con un unico obiettivo: difendere a spada tratta i nostri valori e, di conseguenza, la difesa di Israele.

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