Rocca avverte il Pride: "Sì al patrocinio se chiedono scusa. No all'utero in affitto"

Il presidente della Regione Lazio è pronto a ridare il patrocino ma pone le condizioni: "Chiedano scusa sulla manipolazione. Non c'è spazio per la mediazione sull'utero in affitto"

Rocca avverte il Pride: "Sì al patrocinio se chiedono scusa. No all'utero in affitto"
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L'eliminazione del patrocinio regionale al Gay Pride di Roma ha mandato su tutte le furie la sinistra, che subito è andata all'attacco e - come un disco rotto - ha recitato il classico copione sul fascismo e sulla deriva ungherese. Dal suo canto la Regione Lazio è stata chiara: nessun sostegno alle posizioni ultraprogressiste in particolar modo sull'utero in affitto. Ora il presidente Francesco Rocca ha aperto alla possibilità di ridare il patrocino, ma ha posto delle condizioni che ritiene indispensabili.

Le condizioni di Rocca sul Gay Pride

Il governatore della Regione Lazio ha fatto sapere di essere pronto a prevedere il patrocinio al Pride solamente se Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Pride, rispetterà un paletto fissato che non ammette ambiguità: "Chiedesse scusa pubblicamente rispetto a questa strumentalizzazione e manipolazione della concessione". Nello specifico si chiede anche di rimuovere dal tavolo il tema della pratica dell'utero in affitto perché su questo fronte "non ci può essere mediazione".

Rocca, intervenuto a margine della conferenza internazionale The forest factor, ha posto l'attenzione sul fatto che inizialmente era stata data un'adesione convinta. La scelta di revocare il patrocinio è un atto ritenuto doveroso in quanto l'utero in affitto rappresenta "una pratica che è reato nel nostro Paese".

Il presidente della Regione Lazio ha invitato tutte le parti in causa a deideologizzare il tutto: "Noi dobbiamo vivere in una comunità che è capace di accettare e di includere. Quando parliamo di libertà di amare, libertà di essere, di dialogo importante che deve essere fatto in questo Paese sui diritti civili e sul rispetto della dignità di ciascuno nessuno si tira indietro". Allo stesso tempo ha avvertito: un secco "no" alla gestazione per altri è stato accompagnato da un appello all'attenzione e alla responsabilità quando si parla dei diritti dei bambini.

La sinistra va all'attacco

La questione è molto divisiva. La sinistra non ha perso l'occasione per strizzare l'occhio a chi guarda con un sorriso ampio all'utero in affitto. Invece il centrodestra chiede semplicemente che sia un appuntamento di riferimento per rivendicare i diritti Lgtb piuttosto che un pretesto per ricorrere a toni e ad atteggiamenti offensivi che in molti casi finiscono per non rispettare tutte le sensibilità.

Riccardo Magi, segretario di +Europa, in un video postato sui suoi canali social ha replicato alla decisione di Rocca e ha lanciato lo slogan "E allora... revocate sto carro!". Magi ha confermato la presenza di +Europa al fianco del popolo Lgbt e ha contestato la scelta di revocare il patrocinio della Regione Lazio al Gay Pride: "Che imbarazzo, che tristezza e che gravità.

Ci saremo con ancora più forza, con un nostro carro, per ribadire con orgoglio il desiderio di costruire un Paese più inclusivo". Ora si attende il prossimo passo da parte degli organizzatori dell'evento: correranno ai ripari per trovare un punto d'incontro o decideranno di imboccare la strada dello scontro?

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