L'avventura del Terzo polo sembra essere finita prima ancora di cominciare. Tra Azione e Italia viva è terminato l'idillio: Carlo Calenda non le manda a dire e rompe quell'implicito muro di diplomazia che di base è fondamentale per tenere unita una coalizione. Le convivenze, nelle migliori famiglie così come in politica non sono semplici, e il segreto per riuscirci è il compromesso. Gettare fango sul coinquilino non è mai la miglior strada, soprattutto pubblicamente e in particolare quando si dichiara di voler trovare una transazione amichevole. L'ultima pietra della discordia in casa Terzo polo è la nuova avventura di Matteo Renzi a Il Riformista come direttore editoriale.
"Quello che io mi rifiuto di fare è di girare l'Italia come un pazzo insieme a Elena Bonetti, produrre proposte e nel contempo avere una persona che è in altre cose affaccendato ma da cui dipende ogni singola decisione. Non puoi fare credibilmente un partito con uno che ti avverte che farà il direttore del Riformista un quarto d'ora prima che accada", ha dichiarato il leader di Azione in un'intervista pubblicata questa mattina sul Corriere della sera. In un altro passaggio, Calenda attacca: "Renzi si rifiuta di prendere l'impegno di sciogliere Italia viva quando nascerà il nuovo partito e sta bloccando ogni passo avanti sulla strada del partito unico".
Il Riformista sembra essere stata la famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso. "Renzi sarà molto bravo a fare questo lavoro. Lui ha delle attività di natura di business e culturale e entro questi sarà anche il direttore del Riformista. Sta facendo altre cose insieme alla politica. Mi ha chiamato per dirmelo. E se rilancia un giornale sono contento. Dopodichè non è il giornale del Terzo polo e non rappresenterà la linea del Terzo polo", diceva Carlo Calenda solo poche prima di rilasciare questa intervista a Metropolis, il web talk del gruppo Gedi. Ma Matteo Renzi, poche ore dopo, durante la riunione di Italia viva, ha fornito una versione pressoché opposta: "Sul Riformista voglio essere molto chiaro. Nella telefonata che ha preceduto la mia conferenza stampa Carlo era entusiasta e mi ha spiegato che bisognava fare il giornale del Terzo polo. Io gli ho spiegato di no, non aveva senso".
E che non sarà questa la linea di indirizzo di Matteo Renzi lo si capisce anche dal nome scelto come direttore responsabile del giornale, Andrea Ruggieri, per tanti anni onorevole sotto le insegne di Forza Italia. E lui stesso, sentito dall'Adnkronos, ha confermato: "Voglio tranquillizzare chiunque abbia un dubbio: la mia presenza esclude tautologicamente che il Riformista possa mai essere l'house organ del Terzo polo. Che terzo peraltro non appare essere… Ma anche di questo parleremo sul Riformista". Quindi, ha aggiunto: "Sono e resto fieramente un liberale, e un Berlusconi boy.
Anzi, al presidente, che per me è stato come un padre, mandiamo un grande abbraccio: contiamo di rivederlo prestissimo. Magari per la sua prima intervista, non appena avrà battuto per l'ennesima volta, una difficoltà che ha preoccupato tutti noi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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