Gli stipendi degli insegnanti italiani sono aumentati. Il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara replica con un video alla segretaria del Pd, Elly Schlein che sbandierava i dati dell'ultimo rapporto Ocse sulle retribuzioni dei docenti.
"Il governo continua a sottopagare gli insegnanti perché non crede nel futuro del Paese", aveva detto Elly Schlein. Il ministro, però, assicura che quei dati "sono stati utilizzati in modo un poco impreciso", ma "purtroppo per lei - dice riferendosi alla segretaria del Pd - non è affatto vero" quanto afferma. Valditara spiega che il nuovo contratto del 2020 ha previsto un aumento di stipendio del 3,48% per i docenti italiani e ha ricordato che nel 2023 è stato chiuso un nuovo contratto. "Un contratto che - ha sottolineato Valditara - avrebbe previsto un aumento del 3,9%, se non ci fossero stati quei famosi 300 milioni che io ho destinato alla contrattazione sbloccandoli" con il risultato di avere un aumento del "4,5%, il più importante degli ultimi vent'anni".
Il ministro ha ricordato, inoltre, che dal 2009 al 2020, gli anni che vanno dal governo Monti ai governi guidati dal Pd e da Mario Monti, non c'è stato alcun aumento per gli insegnanti. Solo nel 2020, con il Conte-bis, c'è stato un lieve aumento del 3,48%."Nella scorsa finanziaria abbiamo stanziato 3 miliardi di euro", ha aggiunto il ministro. Il nuovo contratto, che dovrebbe concludersi quest'anno, darebbe "un aumento medio ai docenti italiani del 5,8%" così arrivare in due anni a un +10,3% . Ma a questo "va aggiunto un +6% o +7%, legato al taglio del cuneo fiscale, dunque un aumento medio in soli due anni del 17%", chiosa Valditara citando i dati Invalsi in base ai quali nel 2023 il potere reale dei salari degli insegnanti "supera Paesi come la Francia, la Finlandia, il Portogallo e addirittura, dopo 15 anni di anzianità, Paesi come la Svezia". Il ministro ha, quindi, invitato a "non essere catastrofisti perché rispetto ad altri Paesi stiamo migliorando il nostro 'rangè, la situazione non è così drammatica".
Valditara è, poi, tornato sul "caso Raimo" e ha annunciato di non voler querelare il professore/scrittore che lo aveva duramente insultato e minacciato alla festa di Avs "per non rendere a questo insegnante l'estremo favore della considerazione da parte mia e di questo governo, anche perchè facilmente rivendicherebbe il ruolo di vittima".
Il ministro ha ribadito che le parole usate da Raimo sono "inaccettabili ed oscene" e che la polemica politica "deve essere fortemente dialettica, ma non deve mai trascendere nell'insulto personale, in toni violenti, aggressivi, in particolare nei confronti di una determinata persona, ancorché quella persona è un ministro della Repubblica".
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