Da ore è scattata l'indignazione collettiva per la denuncia della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza, l'organo di monitoraggio del Consiglio d'Europa che ha parlato di "testimonianze di profilazione razziale" dei corpi di pubblica sicurezza in Italia. Anche il semplice sospetto di potenziale razzismo istituzionale è irricevibile. Dai poliziotti è arrivato un grido d'allarme: non si può pensare di continuare a lavorare così, ricevendo accuse di discriminazione se viene messo in manette uno straniero. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il capo dello Stato Sergio Mattarella si sono subito schierati al fianco degli agenti, mentre una certa sinistra tentenna e chiede ancora di applicare i codici identificativi agli uomini in divisa.
La situazione sta diventando via via insostenibile, considerando le ripetute umiliazioni nei confronti di chi viene etichettato come "sbirro" e ora si vede pure il dito puntato contro per presunte modalità di razzismo. "È molto demoralizzante quello che abbiamo ascoltato in questi giorni", è l'amara considerazione di Pasquale Griesi. Il segretario FSP Polizia di Stato - intervenuto nell'ultima puntata di 4 di sera, programma condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4 - ha ricordato che gli agenti sono al servizio dello Stato e dei cittadini per garantire sicurezza, non per rendersi protagonisti di azioni spropositate.
Griesi ha invitato a riflettere su un dato: nel 2023 in Italia sono state controllate oltre 8 milioni di persone. Ecco perché ha avanzato una domanda ben precisa: "Mi spiegate se le forze dell'ordine devono stare a guardare se uno è nero, giallo, rosso, verde o qualunque altro colore?". Una parte della galassia rossa risponderebbe "sì", visto che sogna un mondo senza carcere per i minori e accusa gli istituti penitenziari di discriminazione perché ospita troppi detenuti stranieri.
Bisogna ricordare che è piuttosto preoccupante il quadro di illegalità e insicurezza nelle stazioni, nelle metropolitane, nelle piazze di spaccio. A volte capita di fermare il rom che ruba, beccato in flagranza. E a questo punto l'interrogativo, dal punto di vista operativo, sorge spontaneo. "Cosa dovremmo fare noi? Appena si classifica quale rom gli diciamo 'mi scusi, continui pure a fare quello che fa' o lo fermiamo e lo dobbiamo arrestare come dovrebbe essere?", si è chiesto il segretario FSP Polizia di Stato. In effetti bisogna ricordare che gli agenti non fermano persone in base al colore della pelle ma intervengono contro il reato commesso. A prescindere da chi hanno di fronte.
Griesi è andato dritto al punto e, con forza, ha ribadito il sacrosanto e cruciale compito svolto dai poliziotti: "Noi fermiamo i reati". In studio è partita l'ovazione, con tanto di applausi scroscianti. Con buona pace di chi ancora oggi guarda con sospetto gli uomini in divisa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.