Il modus operandi del Movimento 5stelle guidato da Giuseppe Conte è fin troppo specifico per non essere stato pensato a tavolino. Il paradosso grillino convive, più o meno serenamente, nel dibattito pubblico odierno. Se a livello nazionale ed europeo il cosiddetto campo largo rimane solo sulla carta, quando si tratta di elezioni regionali il trasformismo di Conte permette al suo partito di riavvicinarsi – come per magia – al tanto odiato Partito democratico. È questo il caso, ovviamente, delle prossime elezioni regionali in Sardegna.
Il teatro sardo, ora in mano al centrodestra, è l’occasione perfetta per Conte e i suoi per spodestare i partiti che fanno riferimento all’attuale maggioranza. E quindi, come in un gioco di ruolo, l’avvocato grillino si mette nei panni del nuovo pacificatore della sinistra e, direttamente dalle colonne di Repubblica, lancia un messaggio di unità alla sua nuova spalla destra Elly Schlein. “Insieme al Pd – annuncia – si può mandare a casa la destra”. La conditio sine qua non rimane una sola: “Serve un patto serio. Chiedo solo – aggiunge - che ci sia un progetto serio e autentico e non un cartello elettorale dettato dall’ansia di potere”. Il Giuseppe Conte pacifista, lontano dalle posizioni “ambigue” del Pd in politica estera e pronto alla lotta continua con Elly e soci, è solo un vago ricordo. "Il mio obiettivo - spiega con sprezzo del ridicolo - non è mai stato attaccare il Pd".
Il vero obiettivo, quello di mettere i bastoni tra le ruote dell’esecutivo, prevale alle logiche di coalizione. “A me – spiega infatti Conte – interessa mandare a casa Meloni e la Sardegna può essere un primo passo”. Il partner in crime è il Partito democratico targato Schlein: “Qui con il Pd abbiamo messo in campo una proposta forte, incarnata da una candidata credibile, competente e onesta”. Dietro il nome di Alessandra Todde, vicepresidente del M5S e candidata alla presidenza della Regione, si nascondono tutte le vere divisioni tra grillini e democratici. Polvere sotto al tappeto che non può e non deve uscire, almeno fino al voto di domenica. “Bisogna sedersi a un tavolo – assicura Conte – e affrontare le questioni per arrivare a una sintesi là dove partiamo da posizioni più distanti”.
Una sintesi che i due leader, Conte da una parte e Schlein dall’altra, potrebbero trovare in vista di un comizio comune.
I due “trascinatori” della sinistra, abbandonate le enormi divergenze e messe da parte i lunghi tira e molla degli ultimi mesi, secondo Repubblica potrebbero salire sul palco insieme per affiancare la corsa della grillina Alessandra Todde, candidata giallo-rossa e principale sfidante del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. L’ennesima prova di una coalizione unita contro Meloni ma, allo stesso tempo, divisa sui principali dossier politici. Dalla politica interna alle questioni internazionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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