Sul dossieraggio contro diversi esponenti del governo Meloni che sta emergendo dall'inchiesta giudiziaria della procura di Perugia scatta il "caso" (tutto politico) Cafiero De Raho. La polemica è relativa al ruolo dell'attuale deputato del Movimento 5 Stelle, il quale è stato per quattro anni e mezzo procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo (dal 2017 al 2022) e adesso ricopre l'incarico anche di vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia. L'ex magistrato già negli scorsi mesi aveva negato categoricamente l'esistenza di una centrale di dossieraggio interna alla Pna, durante il suo mandato al vertice di quest'ultima, e quindi una disinvoltura nell'accesso alle banche dati che hanno prodotto lo scandalo sui potenti spiati. Tuttavia la sua posizione - al momento totalmente estranea alla vicenda giudiziaria - è finita adesso nel mirino per una questione di opportunità politica.
È il centrodestra a sottolineare il potenziale conflitto di interessi di Federico Cafiero De Raho che potrebbe verificarsi tra qualche giorno. "L'inquietante vicenda della Procura Nazionale Antimafia deve essere chiarita fino in fondo - sostiene Maurizio Gasparri -. A questo organo sono state riversate segnalazioni che nulla avevano a che fare con la mafia e con il terrorismo, a causa di scelte che si rilevano quantomeno opinabili". Ecco perché la posizione del parlamentare grillino, "già Procuratore nazionale antimafia anche in epoche in cui ci potrebbero essere stati episodi da chiarire e ora vicepresidente della commissione Antimafia appare incompatibile. Per noi - aggiunge Gasparri - è una questione da chiarire con assoluta urgenza. Siamo di fronte ad un conflitto di interesse enorme. Cafiero De Raho dovrebbe semmai essere sentito per chiarire il suo operato di Procuratore nazionale antimafia. È uno scandalo nello scandalo che deve cessare al più presto".
Nel centrosinistra arriva la pronta difesa nei confronti dell'ex capo della pna: "Il tentativo di usare l'inchiesta di Perugia per screditare persone come Cafiero De Raho è inaccettabile - dice il senatore del Partito Democratico Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd e componente della Commissione Antimafia -. Chi ha dedicato la vita a combattere le mafie e ha ottenuto grandi risultati non merita di essere messo in discussione da chi pensa di ottenere un misero vantaggio elettorale. La presenza di De Raho in commissione Antimafia non solo non è inopportuna, ma davvero utile per il contributo che può dare".
Di opposto parere è invece Mauro D'Attis, vicepresidente della Commissione Antimafia, di Forza Italia. "Sul dossieraggio illegale la Commissione Antimafia svolgerà le audizioni dei procuratori Melillo e Cantone e acquisirà tutti gli atti, esaminandoli con la dovuta serenità.
Per questo, senza imbarazzo e lungi dall'esprimere giudizi, riteniamo sia opportuno - dichiara in una nota ufficiale il forzista - che il vicepresidente Cafiero De Raho si astenga dal partecipare alle sedute che riguardano l'inchiesta perché all'epoca dei fatti era il Procuratore nazionale antimafia". Questo è quanto è stato "fatto presente, assieme ad altri colleghi, nella seduta dell'ufficio di presidenza della Commissione Antimafia di oggi", conclude D'Attis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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