Si scusa la deputata grillina che ha detto che il kamikaze di Nassiriya era una vittima

Emanuela Corda a Montecitorio recita il mea culpa. Ma non perde l'occasione per insultare. Il ministro della Difesa Mauro puntualizza: "Ci sono vittime e terroristi carnefici"

La deputata grillina che nel giorno della commemorazione dei martiti di Nassiriya ha voluto ricordare il kamikaze, dicendo che anche lui era una vittima, probabilmente si è resa conto di aver detto una bischerata. Ma può essere anche che qualcuno del Movimento 5 Stelle l'abbia convinta a fare una (parziale) retromarcia. Così, il giorno dopo, l'onorevole Emanuela Corda corre ai ripari: "Non ho fatto l’elogio del kamikaze - spiega alla Camera in apertura dei lavori - ma, al contrario, ho denunciato l’orribile ideologia che, sfruttando la disperazione e l’ignoranza, lo ha portato a trasformarsi in una bomba umana". E aggiunge: "Se le mie parole hanno soltanto minimamente offeso i familiari delle vittime di Nassiriya, chiedo scusa a loro perché questo non era in modo alcuno mia intenzione".

La deputata approfitta del momento di inattesa celebrità per dare una lezioncina ai colleghi parlamentari: "Sappiamo distinguere molto bene chi, come i nostri militari, ha assolto fino al supremo sacrificio al proprio dovere e chi, invece, dal governo e dal Parlamento ha la responsabilità di aver portato l’Italia in Iraq in una guerra illegittima e crudele che ha amplificato le sofferenze di quel popolo". E insiste: "Le vittime militari e civili morte a Nassiriya e sono in cima ai miei pensieri e sono vicina ai familiari che si sono visti sottrarre padri, figli e mariti da quell’orribile atto omicida e da quella sporca guerra. Mi ripugna l’idea stessa di trasformare il proprio corpo in un ordigno assassino per dare la morte a se stesso e agli altri. Sono contro il fanatismo e, nella mia idea di società laica e plurale, non c’è spazio per il fondamentalismo religioso". Poi, per cercare di gettare fumo negli occhi, rivolge una stoccata all'ex ministro della Difesa, Antonio Martino: "In un Paese normale a fare scandalo dovrebbero essere le lacrime del ministro della Difesa dell’epoca, versate ieri in Parlamento, per aver portato l’Italia in guerra in base ad una menzogna, l’esistenza di armi di sterminio di massa, e dal quale ancora non abbiamo sentito le scuse. Tali scuse sarebbero invece doverose sia nei confronti dei nostri militari che ci hanno lasciato la pelle sia nei confronti del popolo iracheno che continua ancora oggi a versare sangue innocente".

Il ministro Mauro: ci sono vittime e terroristi carnefici

"Ci sono coloro che sono operatori di pace, e ci sono i terroristi - ha detto Mario Mauro, ministro della Difesa, in risposta alle dichiarazioni della deputata Corda -. Ci sono i carnefici e ci sono le vittime. La storia, grazie a Dio, ci rende possibile distinguere bene gli uni dagli altri. Credo che questi giorni - ha aggiunto, parlando a margine di una cerimonia alla Scuola militare aeronautica di Firenze - debbano essere dedicati alla memoria, al ricordo commosso, ma anche all’esaltazione del significato di ciò che è avvenuto, e quel significato è inequivoco".

Il grillino che bacchetta la collega: ha sbagliato

"Considerare il kamikaze di Nassiriya una vittima è ingiustificabile, non è equiparabile agli altri caduti nella strage di dieci anni fa". Lo ha detto ai microfoni di Agorà (Rai3) Riccardo Fraccaro (M5S). Poi però ha parzialmente corretto il tiro, cercando di salvare la collega: "Manuela Corda ha sollevato un problema, poi strumentalizzato. Ha semplicemente ricordato tutte le vittime, anche il carnefice, senza fare nessuna equiparazione. Si è soffermata su di lui perché nessuno ha mai parlato dei kamikaze e di quella guerra, che noi siamo andati a fare trascinati dagli Stati Uniti, sulla base di una menzogna.

Una riflessione si deve fare anche perché in questi giorni in Parlamento stiamo votando una mozione per le missioni di guerra, compresa quella in Afghanistan, nella quale noi diciamo di non spendere altri soldi".

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