"Silenzio e depistaggi". "È irreperibile". Sinistra ossessionata dalle vacanze di Meloni

Da Repubblica a Italia Viva, è caccia al premier con toni di scontro. Sono lontani i tempi dei reportage al miele dedicati ai leader di sinistra

"Silenzio e depistaggi". "È irreperibile". Sinistra ossessionata dalle vacanze di Meloni
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Agosto, mese di vacanze per milioni di italiani e anche per i politici. La fiera degli articoli tra gossip e curiosità, non senza disdegnare qua e là un attacco al rivale di turno. E poi c’è Repubblica, che ha dedicato un enorme spazio alla vacanza di Giorgia Meloni tra inchieste, analisi al microscopio e persino un approfondimento à la Chi l’ha visto?. Sì, perché l’ultima trovata del quotidiano diretto da Maurizio Molinari è dare la caccia al primo ministro. Via di notte, poi silenzio e depistaggi. Sardegna, Argentario, un traghetto o il Meeting: dove è finita Giorgia Meloni?, il titolo dell’articolo che apre la testate online. Una sola parola per riassumere questo atteggiamento: ossessione.

Non una semplice notizia per approfondire l’agenda del premier, ma una vera e propria ricostruzione delle sue mosse. Dalla partenza dalla masseria pugliese la notte di giovedì 22 agosto al buio: perché se Repubblica non ha notizie della Meloni, significa che lei è irreperibile.Direzione della premier: ignota, recita l’articolo. Probabilmente il quotidiano di riferimento della sinistra non riesce a vivere senza dover necessariamente sapere dove la Meloni si trovi.“La presidente del Consiglio è partita. Ma per andare dove? Per 36 ore, nessuno sa o vuole dirlo”, la versione del giornale. E ancora: “Meloni è scomparsa dai radar. Come volatilizzata”. Perché se sei primo ministro devi rendere conto alla redazione di Repubblica di ogni tuo spostamento. Ma non è tutto.

Senza entrare nel dettaglio dei quattro scenari proposti ai lettori, fatti di speculazioni e “depistaggi” (una premier 007), Repubblica ha puntato il dito contro la Meloni per aver lasciato al buio l’opinione pubblica. Perché l’opinione pubblica non pensa ad altro che agli spostamenti del premier. Una polemica strumentale, come la stragrande maggioranza di quelle imbastite dalla sinistra. Eppure c’è chi ha deciso di cavalcarla: parliamo di Italia Viva, partito alla disperata ricerca di elettori tanto da tentare l’ammucchiata con Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Il presidente del partito renziano al Senato Enrico Borghi ha tuonato: "Leggiamo sui siti dei più importanti quotidiani nazionali che la presidente del Consiglio dei Ministri è irreperibile da 36 ore. Ci sembra impossibile che ciò corrisponda al vero. Chiediamo al governo di confermare o smentire. E chiediamo di sapere se la presidente del Consiglio è in territorio italiano o no e nel caso se abbia affidato ad altro ministro le sue deleghe”. Surreale. Eppure è tutto vero.

Il vero problema è la Meloni, non i suoi spostamenti. Perché certe pseudo-inchieste non sono mai state realizzate in passato. Ricordiamo invece i reportage al miele, i racconti ricchi di pathos, le agiografie. I grandi leader di sinistra alle prese con il meritato riposo, le cronache delle nuotate, la ricostruzione delle cene tra canzoni e risate. L'estate militante e riservatissima di Elly Schlein nel 2023, i giorni di sole dell'allora premier dem Matteo Renzi nel 2014. A proposito del senatore di Rignano, indimenticabile l’analisi dell’impatto mediatico delle sue vacanze in Versilia ("Uno spot da 5 milioni di euro").

Dulcis in fundo Mario Draghi, che nell’estate del 2021 secondo Repubblica confidò nonostante il periodo di vacanza: “Siamo sempre qui”. Senza approfondimenti sul costo per notte dell'hotel extra-lusso.

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