"Il problema è che sono neri", "Che fesseria". Scontro tra Amurri e Paragone

Il leader di Italexit non ci sta: "Perché i migranti arrivano solo in Italia?". La giornalista va all'attacco: "Sull'accoglienza degli ucraini nessuno ha aperto bocca"

"Il problema è che sono neri", "Che fesseria". Scontro tra Amurri e Paragone

Botta e risposta nell'ultima puntata di Non è l'arena che, tra le altre cose, ha affrontato il tema relativo all'immigrazione. Un argomento che ha infiammato il dibattito politico degli ultimi giorni e che ha finito per animare una discussione nel corso del programma in onda la domenica sera su La7. A rendersi protagonisti della lite sono stati Gianluigi Paragone e Sandra Amurri, del tutto divisi sul tema dell'accoglienza dei migranti in Italia.

Il leader di Italexit ha assunto un posizione chiara, respingendo la tesi secondo cui il nostro Paese dovrebbe farsi interamente carico dello sbarco di tutte le persone a bordo delle navi (spesso delle Organizzazioni non governative). L'ex esponente del Movimento 5 Stelle in tal senso ha lanciato una bordata alla Francia, che di recente ha minacciato ritorsioni all'Italia: "Dovrebbe solo vergognarsi. Sono esseri umani a Ventimiglia...".

In effetti Parigi vorrebbe imporci una lezioncina morale sull'accoglienza, ma farebbe bene a giudicare cosa accade a Ventimiglia. "Sono esseri umani anche coloro che, quando continuano ad arrivare persone in Italia senza una politica di governo, vengono scaricati nelle periferie italiane. È chiaro? Perché devono arrivare sempre in Italia?", ha aggiunto Paragone. Una tesi che dunque si contrappone all'accoglienza indiscriminata, visto che spesso i migranti non sono messi in condizioni dignitose e di conseguenza si rischia di alimentare l'illegalità e il caos.

La versione del leader di Italexit ha trovato il muro di quella di Sandra Amurri. La giornalista ha voluto puntare l'attenzione sul fatto che il nostro Paese si è reso subito disponibile ad assistere e ad accogliere gli ucraini che scappano dalla guerra scatenata dalla Russia. "Nessuno ha aperto bocca. Sono un problema, no? Io non ho sentito mezza parola...", ha annotato. Per poi arrivare alla sferzata finale: "Il problema è semplice perché questi sono bianchi e quelli sono neri. Non c'è altra spiegazione". Paragone l'ha bollata come una "fesseria".

Nel corso della puntata c'è stato anche lo sfogo di Massimo Giletti, che ha sbottato in seguito ai duri moniti arrivati dalla Francia all'indirizzo dell'Italia: "Mi sono rotto le scatole. Sono anni che ci troviamo tutte le volte a raccontare questa storia".

Il conduttore ha invitato a mettere da parte l'ipocrisia: "Non accetto che dalla Francia, dall'alto di certe situazioni, si diano le regole". E si è detto "stufo" di vedere che il nostro Paese "viene considerato una provincia dell'Europa".

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