L'aggressione subita dal consigliere leghista al Comune di Massa, Filippo Frugoli, da parte del collega del Partito democratico, Stefano Alberti, continua a far discutere. Solo nella serata di ieri, a distanza di 24 ore dall'accaduto, il Partito democratico locale ha emesso un comunicato in merito, esprimendo "profondo dissenso e condanna" per l'aggressione subita dal leghista e si unisce alle scuse offerte da Alberti a Frugoli. Scuse che, però, sono state annacquate da una sorta di giustificazione che il dem ha cercato di addurre per il suo comportamento, sottolineando "di non aver messo le mani sul collo e sul viso, ma di aver afferrato il collega per il colletto della maglia, senza toccarlo".
E poi, come a scaricare un po' di responsabilità dal suo gesto, ha aggiunto: "Purtroppo nel corso della discussione sono stato offeso da lui e non è la prima volta che in Consiglio comunale siamo costretti ad assistere ad atteggiamenti di dileggio nei confronti della minoranza". Una sorta di giustificazione sul passaggio da un'eventuale offesa verbale a una fisica, un passaggio che sembra suggerire una reazione quasi legittima a un confronto che si è tenuto in una sala consiliare.
Tuttavia, la posizione accomodante e democratica del Pd di Massa ha suscitato reazioni dell'opinione pubblica locale, soprattutto tra i tifosi di Alberti che, a onor del vero, gode di un vero e proprio gruppo di supporter particolarmente vivaci. "Ancora una volta il Pd non ha capito da che parte deve stare e decide di esprimere solidarietà al consigliere Filippo Frugoli", si legge nel messaggio di un gruppo pubblico di Massa, che evidentemente vorrebbe il Pd schierato sulle barricate, pronto alla guerra. Messaggio condiviso da una schiera di soggetti pronti a prendere i forconi per sostenere Alberti.
Di tutta risposta, però, Frugoli non sembra intenzionato a chiudere qui il discorso. Le scuse del Pd e di Alberti non sembrano bastare al capogruppo della Lega di Massa, che con una nota smentisce anche la ricostruzione fatta dal consigliere dem. Spiega, infatti, di credere che "la sua volontà non fosse prendermi il collo, resta il fatto che voluto o meno questo sia accaduto prima che poi mi prendesse la maglia e mi strattonasse". E per questo, a prescindere, prosegue Frugoli, "non ci sono giustificazioni. Neanche la discussione verbale può essere una giustificazione a questo gesto". Per questa ragione, prosegue, "il consigliere Alberti si deve dimettere. Nel rispetto dell’Aula e dei cittadini.
Non può più fare parte di un’assise democratica, il suo è stato un comportamento pericoloso che non possiamo permettere riaccada". Proprio perché non intende chiudere la vicenda così facilmente, conclude del suo messaggio, informerà il prefetto.
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