Superbonus, intesa trovata: sanatoria per aziende e famiglie e proroga per i redditi bassi

Nessuna proroga ma una misura mirata per il bonus edilizio al 110 per cento. Barelli (Forza Italia): "Nessun cittadino onesto sarà penalizzato perché lo Stato mantiene i propri impegni"

Superbonus, intesa trovata: sanatoria per aziende e famiglie e proroga per i redditi bassi
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Quattro decreti fiscali e il decreto Milleproroghe al centro del Consiglio dei ministri in programma oggi, riflettori accesi sopratttutto sul superbonus. Dopo giorni di trattative, è arrivata la fumata bianca sul dossier: secondo quanto si apprende da diverse fonti di maggioranza e di governo, prima del Cdm si sono riuniti i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano. Secondo quanto stabilito, l'intervento non verrà inserito nel decreto Milleprorghe ma in un provvedimento ad hoc.

Per il superbonus non sarà dunque prevista una proroga ma una misura mirata. Emerge grande soddisfazione da casa Forza Italia: "Accordo positivo su Superbonus. Grazie all'impegno di Forza Italia saranno tutelati imprese e cittadini, soprattutto quelli più deboli che non dovranno restituire soldi per i lavori non conclusi e verranno sostenuti per completarli. Passa la linea del Buongoverno di Forza Italia", si legge nella breve nota diramata sui social network. Ricordiamo che gli azzurri nelle ultime ore hanno spinto per arrivare ad una soluzione con un provvedimento autonomo, una soluzione per "tutelare le imprese ed evitare ai cittadini il rischio di dover restituire allo Stato soldi per i lavori non conclusi", ha spiegato il segretario azzurro Antonio Tajani ai nostri microfoni.

"Nessun cittadino onesto sarà penalizzato perché lo Stato mantiene i propri impegni. Grazie all'iniziativa e alla determinazione di FI è stato infatti raggiunto un accordo sui bonus edilizi", le parole di Paolo Barelli. Il presidente dei deputati di FI ha evidenziato che con apposito decreto del Consiglio dei ministri continuerà ad esistere il bonus al 70 per cento per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024 ed è prevista inoltre una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per coloro che non hanno completato i lavori entro il 31 dicembre:"Il bonus edilizio al 110% resta comunque per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori".

Superbonus ma non solo. L'ultimo Consiglio dei ministri del 2023 presieduto dal già citato vicepremier Tajani per l'assenza del primo ministro Giorgia Meloni - a casa perché colpita dalla sindrome otolitica - vedrò all'ordine del giorno il decreto legge Milleproroghe e un pacchetto di decreti attuativi della delega fiscale all'esame definitivo, riguardanti lrpef, statuto del contribuente, contenzioso tributario e cooperative compliance. Ricordiamo che i quattro decreti fiscali sono stati stilati per rendere il sistema più semplice ed equo, in particolare l'intervento sugli scaglioni Irpef era atteso al precedente Consiglio dei ministri, salvo poi essere stato posticipato per renderlo coerente con la Finanziaria in esame al Parlamento.

Sul tavolo anche i decreti legislativi in materia di adempimento collaborativo, contenzioso tributario e quello per le modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente. Si profila una strada in discesa per l'esecutivo, considerando che il principale ostacolo era rappresentato proprio dal bonus edilizio al 110 per cento.

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