La presunzione di innocenza è un diritto sconosciuto dalle parti di Elly Schlein e “democratici” di sinistra. L’inchiesta ligure che il 7 maggio scorso ha portato ai domiciliari il governatore Giovanni Toti, se analizzata dalla parte della gauche, rappresenta l’ennesima occasione sprecata per mettere da parte le manette del giustizialismo e seguire la via del garantismo. Incalzata da La Stampa, la segretaria del primo partito di opposizione – il Partito democratico – è un fiume in piena contro il presidente di centrodestra.
Schlein ha già emesso condanna definitiva: “Toti – sentenzia - avrebbe già dovuto dimettersi”. L’accusa di corruzione semplice e continuata, che tra l’altro è a ancora tutta da provare, per la giovane leader dem è una prova schiacciante della colpevolezza di Toti. "Dinanzi ad accuse così gravi e a misure cautelari confermate poco tempo fa come i domiciliari, Toti - rimarca Schlein - si sarebbe già dovuto dimettere". Poi, a stretto giro, arriva l’accusa ancora più grave: “In questo modo – rilancia la segretaria - tiene anche la regione ai domiciliari. Non si può bloccare la Liguria per il tempo che servirà all'inchiesta, perché c'è una gigantesca questione di opportunità politica. E se la politica non è di esempio, abdica al suo ruolo”.
Ricapitoliamo: seguendo il paradosso targato Schlein un governatore imputato, ma non ancora colpevole, deve dimettersi il secondo dopo avere ricevuto l’avviso di garanzia. Un ragionamento giustizialista che dimentica sia il voto degli elettori, che hanno riposto fiducia nel governatore, sia i sacrosanti diritti dell’indagato, innocente fino a prova contraria e sentenza definitiva. “La Liguria non merita tutto ciò", rincara Schlein. "Da mesi - prosegue la segretaria del Pd - ci aspettiamo le dimissioni di Toti ma anche che Giorgia Meloni firmi la sospensione del presidente della Regione. Perché bloccano un atto dovuto? Stiamo superando ogni limite".
E infatti, dopo la sentenza su Toti, Schlein si toglie la toga del magistrato e si mette i pani della leader politica della piazza. L’adunata anti-Toti, prevista per oggi a Genova, è pronta: "E' una piazza aperta - replica Schlein - che guarda oltre e vuole allargarsi. Ci saremo io, Conte, Bonelli e Fratoianni, ci sarà una delegazione di Azione e sicuramente di altre forze politiche.
Ma quella piazza è rivolta alla società, non tanto o non solo alla politica”. Un vero e proprio corteo che avrà un solo obiettivo: le dimissioni del governatore di centrodestra. L’ennesima caccia alle streghe magistralmente condotta dai banchi delle opposizioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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