Marco Travaglio, Beppe Grillo, il "nuovo" Movimento 5 Stelle, ma anche Bruno Vespa e Silvio Berlusconi: sono tanti i bersagli finiti del mirino di uno scatenato Michele Santoro, ospite per quasi due ore nell'ultima puntata di "Pulp Podcast" condotto da Fedez e Mr Marra. L'ex conduttore televisivo, che dopo il flop alle elezioni europee con la sua lista "Pace, terra, dignità" è diventate ormai opinionista fisso da Giovanni Floris, ne ha avute per tutti. A partire dal suo storico compare per nove anni tra Annozero (Rai2) e Servizio Pubblico (La7): quel direttore del Fatto Quotidiano con il quale, rivela, "non siamo più in buoni rapporti". Una (non)notizia, visto che l'idilio con Travaglio si era definitivamente spezzato già nell'autunno 2016 quando Santoro si era schierato sostanzialmente a favore del referendum voluto da Matteo Renzi, a differenza del Fatto.
Ed è proprio nei confronti dell'organo di informazione giustizialista che il giornalista cerca di lanciare un messaggio a metà strada tra il conciliante e il velenoso: "Io ho avuto il coraggio di andare alla festa del Fatto Quotidiano, quindi nel cuore del grillismo, a dirgli: guardate che fate un errore a contrastare Renzi. Ci voleva coraggio, infatti ho preso parecchi fischi", ricorda Santoro. E adesso invece, chiedono Fedez e Mr Marra: "Vediamo se abbiamo tutti voglia di scrivere una pagina nuova con il M5s - replica in qualche modo "Michele chi" (soprannome affibiattogli dall'ex presidente della Rai Enzo Siciliano) - fidandoci del fatto che Marco Travaglio si possa convertire a scrivere una pagina nuova, e non solo a dire che quello che proponiamo sono cazzate".
A proposito dei 5 Stelle, non mancano stilettate anche in questo caso. Su Grillo, in realtà, arriva per prima una stima personale: "Ha fatto una cosa straordinaria. Interpretava una necessità storica, anche dal punto di vista dello sviluppo della rete". Anche perché là c'era stata "l'intuizione di Gianroberto Casaleggio e Grillo ci ha messo tantissimo coraggio, vigore, sapute e passione". Dopo di che giunge il colpo basso: "Il difetto di Grillo è che è un grandissimo attore. Forse uno dei maggiori in Italia. Come tutti gli artisti fa fatica a ragionare in termini politici - aggiunge Santoro -. Quando guarda gli altri, li vede come possibili rivali. L'Oscar lo deve vincere lui". E senza un regista "perfetto" come Casaleggio, "da solo non so quanto possa scrivere una bella commedia. Una bella tragedia l'ha scritta".
Non manca un pensiero nei confronti del suo arci-nemico per eccellezza: Silvio Berlusconi. Michele Santoro ricorda la celebre puntata di "Servizio Pubblico" del 10 gennaio 2013 in cui il Cavaliere era ospite, con tanto di spolverata sulla sedia di Travaglio: "Era teso all'inizio, ma poi si è sciolto. Alla fine mi ha detto: 'Michele, come ci stiamo divertendo!'", ha raccontato. Ma l'ex presentatore non intende dimenticare l'editto bulgaro del 2002: "Berlusconi ha avvicinato me, Indro Montanelli ed Enzo Biagi". In questo senso, inoltre, è durissimo l'attacco contro Bruno Vespa: "Sull'editto bulgaro, ha detto una putt****a.
Ha detto che io e Enzo Biagi non siamo usciti dalla Rai perché la Rai non ci aveva pagato. Io non potevo uscire dalla Rai perché ero un dipendente" Per poi concludere: "Vespa non può non sapere che le cose sono andate così e non si può inventare queste balle".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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