Ora l'Ue minaccia l'agricoltura. L'allarme sullo stop ai fitofarmaci

La riduzione dei fitofarmaci imposta da Bruxelles mette a rischio il made in Italy. Il fronte del no è compatto: "Trovare soluzioni alternative"

Ora l'Ue minaccia l'agricoltura. L'allarme sullo stop ai fitofarmaci

La stangata europea sull’Italia non dovrebbe solo colpire il campo dell’edilizia. La “casa green”, la direttiva sulla riduzione dei consumi energetici, è solo uno dei tanti tasselli che l’Europa ci impone a discapito del nostro Paese. L’ultima minaccia, in ordine cronologico, che ci arriva direttamente da Bruxelles dovrebbe colpire l’agricoltura e il made in Italy.

Lo stop ai fitofarmaci

La nuova stangata europea arriva dal nuovo Regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi (Sur). L’imperativo di Bruxelles impone all’Italia, in tempi ravvicinati, di ridurre del 62% l’uso dei fitofarmaci. Prodotti che, giova ricordarlo, vengono utilizzati per il trattamento di colture agrarie e per quello delle derrate alimentari. Il percorso immaginato nelle stanze di Bruxelles, in ogni caso, è già stato intrapreso dall’Italia. Rispetto a cinque anni fa, per fare un esempio tangibile, l’uso dei fitofarmaci è sceso del 38%. Non solo, il 45% dei prodotti impiegati è ammesso nelle coltivazioni bio. La strada verso una riduzione dei fitofarmaci sembra tracciata: oggi sono 2,2 milioni gli ettari convertiti a biologico.

Il fronte del "no"

Se il percorso è ormai tracciato, le accelerazioni sono da scongiurare. L’allarma arriva dalla politica ma non solo. Il fronte del “no”, rispetto alla direttiva Ue sulla “casa green”, sembra essere più ampio e coeso. Il primo a lanciare l’allarme è il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida: “L’obiettivo – sintetizza il ministro –è di rendere compatibile la sostenibilità ambientale con la produttività”. La transizione, secondo il ministro, deve tenere insieme anche la produttività e, ancora più importante, non deve danneggiare il nostro caro made in Italy: “Non possiamo immaginare una riduzione drastica dei fitofarmaci, che servono ad arginare alcune patologie, e nel contempo non trovare soluzioni alternative col rischio di favorire altre nazioni che utilizzano prodotti chimici”.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sostiene la posizione del collega e aggiunge: “L’Italia – dice Tajani – deve difendersi in Europa da ambientalismo estremista che non tiene conto dell’economia reale”. Il problema degli imperativi di Bruxelles, spesso preparati a tavolino, è sempre lo stesso: privilegiare l’ideologia a discapito della realtà.

L'allarme della Confederazione agricoltori

Il fronte del “no” è compatto e la posizione degli esponenti del centrodestra non è un unicum.

Dello stesso avviso è il presidente della Confederazioni Agricoltori Italiani, Cristiano Fini: “In assenza di difesa dai parassiti – spiega Fini a margine della IX Conferenza economica della Ciasi stima un calo del 70% per le rese di grano duro, del 62% per l’olio e addirittura dell’81% per il pomodoro da salsa, dell’84% per il riso e dell’87% per il mais”. Numeri che, al di la di qualsiasi scontro ideologico e politico, dovrebbero far riflettere Bruxelles.

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