Tutte le risse tra Pd e M5S

Pd e M5S gridano al fascismo e allo squadrismo, ma tra di loro non si sono mai risparmiati quando si trattava di venire alle mani...

Tutte le risse tra Pd e M5S
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“Fascismo”. “Squadrismo”. “Come ai tempi di Matteotti”. Il centrosinistra parte all’attacco e respinge la ricostruzione dell’accaduto che ha visto coinvolti il pentastellato Leonardo Donno e il leghista Igor Iezzi.

"Il tentativo di derubricare a 'disordini', 'rissa', 'dinamica parlamentare' ciò che è stato un vero e proprio atto di squadrismo parlamentare e di violenza politica da parte di deputati della destra, è un ulteriore sfregio alle istituzioni democratiche. Non lo permetteremo", ha detto Peppe Provenzano, membro della segreteria nazionale del Pd che segue la linea delle opposizioni: non si è trattata di una semplice rissa, ma di un’aggressione. Sia come sia, al netto delle distinzioni linguistiche, scene come quelle di ieri, purtroppo, sia nel corso della Prima sia nel corso della Seconda Repubblica si sono sempre verificate. Ma, senza andare a rivangare le numerose liti tra comunisti e democristiani, sin dal 1949 quando venne votata l’adesione alla Nato, è doveroso ricordare che fino a qualche anno fa a darsele di santa ragione erano proprio coloro che ora parlano di squadrismo, ossia i pentastellati e i democratici.

Il 10 luglio 2013 il deputato del Pd Piero Martino si scaglia contro alcuni colleghi del Movimento Cinque Stelle che stavano protestando contro la decisione del presidente della Camera Laura Boldrini di sospendere il question time con l’allora premier Enrico Letta. Pochi istanti prima i grillini avevano insultato i dem urlando: “Bravi, servi, pecoroni, Buffoni” perché la sospensione era stata decisa a seguito della decisione della Cassazione sul processo Mediaset. Il 30 gennaio i deputati del M5S assaltano i banchi del governo e scatta la rissa dopo che il presidente Boldrini decide di adottare la “tagliola” per fermare l’ostruzionismo pentastellato e consentire l'approvazione del decreto Imu-Bankitalia che sarebbe scaduto nella notte. Praticamente un anno dopo, il 31 gennaio 2014, nella sala stampa della Camera si consuma una furiosa lite verbale (e non solo) tra Alessandro Di Battista e Roberto Speranza, capogruppo dei deputati piddini. “Non ti vergogni di fare delle leggi elettorali con dei condannati?”, chiese il ‘barricadero’ Dibba che poi, riferendosi sempre a Speranza, aggiunse: “Che fai? mi tocchi?”.

Il 12 febbraio 2015, mentre si discuteva delle riforme istituzionali, scoppia una rissa notturna tra deputati M5S e del Pd e tra deputati Pd e di Sel. L’esito finale è di 13 deputati espulsi e due finiti in infermeria. Insomma, piddini e grillini non sono quasi mai andati d’amore e d’accordo eppure quando si menavano nessuno evocava l’omicidio Matteotti…

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