"Vanno riconosciute". Il Pd in crisi si aggrappa alle Ong dei migranti contro il governo

Il Pd offre l'ombrello politico alle Ong dei migranti legittimandole ad attaccare il governo per le sue leggi: mentre l'Europa si chiude, dai "dem" italiani arriva l'invito a far entrare semore più irregolari

"Vanno riconosciute". Il Pd in crisi si aggrappa alle Ong dei migranti contro il governo
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Dopo giorni di comunicati delle Ong, tutti uguali, che denunciavano le solite pratiche sgradite del governo italiano, ecco che a dare man forte alle organizzazioni non governative, per lo più straniere, è arrivato anche il Partito democratico. La compagine di Elly Schlein e le Ong, d'altronde, "giocano" spesso di sponda quando c'è da attaccare l'esecutivo di Giorgia Meloni, si usano a vicenda per i propri scopi ignorando quello che è l'interesse nazionale. E se per le Ong tedesche o spagnole può essere anche comprensibile, per il Pd no. E quindi ecco che i sedicenti "dem" hanno colto la palla al balzo per offrire ancora una volta l'ombrello politico a una Ong, stavolta con nave norvegese, dandole ragione di credere che le leggi italiane possono essere bypassate.

Il governo "ha l'obbligo giuridico e morale di cambiare le norme ed i codici di condotta sui salvataggi in mare. Impedire alle navi umanitarie di sbarcare i naufraghi nei porti vicini aumentando agonie e sofferenze, costringere successivamente i migranti a ulteriori spostamenti verso centri di accoglienza lontani e colpire le Organizzazioni non governative con multe e fermi amministrativi sono scelte scellerate", urlano ora dal Pd. Il comunicato è stato firmato dai parlamentari della Toscana del Partito democratico Emiliano Fossi, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Laura Boldrini, Arturo Scotto, Christian Di Sanzo, Dario Parrini, Silvio Franceschelli e Ylenia Zambito. Eppure, in qualità di parlamentari, dovrebbero sapere che numerose sentenze del Tar del Lazio hanno smontato i ricorsi delle Ong contro i porti lontani.

Nello specifico, il Tribunale amministrativo, in una delle sue pronunce in merito, ha definito "irricevibile" il ricorso, quella volta di Emergency, in quanto la scelta di un porto è un'operazione che deve inserirsi nelle "delicate implicazioni di carattere militare, di polizia, di ordine pubblico interno e di politica migratoria". Questo perché devono rientrare nella valutazione "posizioni, oltre che interessi, di politica estera del governo" e "scelte e azioni di carattere politico, al cospetto delle quali il diritto di conoscere ai arresta". In sostanza, dal Tar, oltre a spiegare che è solo il Viminale il titolare a fare determinate scelte, spiegano anche che queste non devono essere giustificate. Quelle che loro chiamano "scelte scellerate" sono presenti in un provvedimento firmato dal presidente della Repubblica che lo ha avvallato e sono state rese necessarie proprio a fronte delle politiche pericolose e aperturiste dei governi di sinistra. Per anni l'Italia è stata considerata terra di nessuno a causa del buonismo ideologico e scarsamente pragmatico del Pd e dei "compagni" e ora si vedono le conseguenze.

Va poi ricordato agli esponenti del Partito democratico, che parla di 1000 morti nel Mediterraneo, che le politiche spagnole del socialista Sanchez ne hanno causate oltre 5mila dall'inizio dell'anno. Mille solo ad aprile. Se poi il Partito democratico vuol puntare la sua politica di opposizione sulla difesa delle Ong e dei loro bilanci, intaccati dai viaggi più lunghi che devono fare per raggiungere i porti assegnati nessuno lo vieta. Ma poi dovranno pagarne lo scotto alle urne davanti a un crescente malcontento popolare. In in momento storico in cui tutti i Paesi cercano di limitare al massimo gli ingressi, in primis la Germania "dell'amico" Scholz, il Pd vuole sempre più migranti in Italia e in Europa. O forse vogliono che restino qui?

"Il Governo Meloni deve sospendere queste norme inaccettabili e riconoscere piena agibilità alle attività di ricerca e salvataggio delle navi Ong che avvengono nel pieno rispetto del diritto internazionale", proseguono dal Pd. I sodali di Elly Schlein vorrebbero trasformare le navi Ong in traghetti da spola, dall'Africa all'Italia con centinaia di migranti per viaggio.

Poi chi paga per il loro sostentamento? Chi paga in caso di infiltrazioni terroristiche? Il Pd si conferma ancora una volta il partito delle Ong, per la gioia delle organizzazioni sempre più legittimate a sfidare il governo, trasformate in "piede di porco" dell'esecutivo dall'opposizione. Anche se molto debole, come si evince dalle ultime consultazioni elettorali.

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