Caro direttore, una lettera, e non un articolo, perché parlo anche di una questione personale. Leggo che alla signora Palombelli la Rai vuole affidare una rubrica inserita nel suo programma di prestigio Domenica in. Barbara Palombelli è una brava professionista, è garbata, sa nascondere la sua faziosità, fa parte del gruppo delle sacerdotesse della carta stampata che va per la maggiore. È però singolare che il prezioso incarico le venga affidato allindomani della vittoria del centrosinistra e della nomina di Francesco Rutelli, suo marito, a vicepresidente del Consiglio e ministro per i Beni culturali. La nuova era della Rai di centrosinistra comincia con la signora Palombelli.
La storia mi ha fatto venire in mente una ragazza poco più che ventenne, studentessa universitaria che, uscita di casa in rotta con i suoi, per sbarcare il lunario aveva trovato un lavoretto alla Rai, una rubrica di tre minuti per raccontare i fatti del passato.
Scandalo! Il moralismo della sinistra esplose come fuochi dartificio: la figlia di Craxi pagata dalla Rai! Lo Stato paga le beghe della famiglia Craxi! Il guaio fu che a quelle voci ipocrite prestò fede anche mio padre e in un battibaleno il mio lavoretto sparì, e con esso anche lemolumento.
So bene che ogni tempo ha i suoi costumi. Ciò non toglie che ci siano tempi giusti e tempi ingiusti, tempi in cui si arrossisce per un nonnulla e tempi in cui nemmeno le cannonate fanno effetto.
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