Teheran - Un uomo è stato messo a morte in Iran con il supplizio della lapidazione perchè riconosciuto colpevole di adulterio. Lo ha detto oggi il portavoce dell’apparato giudiziario, Alireza Jamshidi. Sale così a cinque il numero delle persone lapidate negli ultimi due anni in Iran, nonostante il capo della magistratura, ayatollah Mahmud Hashemi Shahrudi, avesse ordinato fin dal 2002 una sospensione di queste esecuzioni.
L'ultima lapidazione L’ultima lapidazione è avvenuta in segreto a Rasht, nel nord dell’Iran, nel marzo scorso. Ma oggi Jamshidi ha confermato la notizia dopo che alcune indiscrezioni erano state pubblicate dal quotidiano riformista Aftab Yazd. Dell’uomo messo a morte si sa solo l’iniziale del nome, V., che aveva 30 anni e che lavorava per un ufficio provinciale del ministero del Commercio. Il condannato viveva nella città di Parsabad Moghan, vicino al confine con l’Azerbaigian. La donna con la quale V. avrebbe avuto la relazione proibita non è stata condannata a morte, secondo quanto sottolinea ancora Aftab Yazd, aggiungendo che se ne ignorano i motivi.
Domani nuove esecuzioni Domani altri due giovani condannati per delitti commessi quando erano minorenni dovrebbero salire sul patibolo domani in Iran. I due sono Amir Khaleghi, 18 anni, riconosciuto colpevole di avere accoltellato a morte un altro ragazzo durante una rissa due anni fa, quando ne aveva quindi 16, e Amir Khaleghi, condannato per un omicidio commesso con le stesse modalità quando aveva 17 anni.
"Ho inviato oggi una lettera al capo dell’apparato giudiziario, ayatollah Shahrudi, per chiedere il rinvio delle esecuzioni, ma credo che ci siano il 50 per cento di probabilità che le impiccagioni avvengano", ha detto Mostafai.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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