Kantorow è fuori categoria

Il cognome del ventisettenne pianista Alexandre Kantorow (nella foto) è balzato alle cronache per la sua esibizione in mondovisione nel cerimoniale dell'inaugurazione degli ultimi giochi olimpici di Parigi. Un cognome che sembra russo, come farebbe pensare anche il suo interesse per la tecnica pianistica e la musica russa, di cui esegue anche uno dei pezzi più difficili, la rapsodia Islamey di Milij Balakirev. Ma è francese. La sua consacrazione avvenne nel '19, quando sbaragliò tutti nella Olimpiade del pianoforte, il Concorso Cjaikovskij di Mosca. Era già noto a chi l'aveva ascoltato nelle registrazioni di tutte le opere per pianoforte e orchestra di Camille Saint-Saëns, incise assieme al padre, il direttore d'orchestra Jean-Jaques Kantorow, per l'etichetta svedese Bis. Lavori ingiustamente confinati nella categoria dei vacui pezzi brillanti e che invece l'esecuzione del giovane Kantorow ha riscattato, spazzando il ricordo di tanti illustri pianisti francesi. Lo stesso è capitato al poderoso Secondo concerto di Liszt, eseguito di recente con l'Orchestra della Svizzera Italiana: scioglie qualsiasi passaggio tecnico (e con Liszt siamo nel Karakorum della tastiera) collegandolo con naturalezza agli spunti lirici e cantabili.

Suona talmente bene che l'accompagnamento dell'orchestra sembra un mammut di ere precedenti. Kantorow è un'artista fuori categoria - prenotarsi per il recital alla Scala (19 novembre) e per i concerti a Roma (Santa Cecilia, 21 e 22 febbraio 2025).