L’album dei ricordi di «Celo, manca...»

Davanti a noi, bambini e bambine che scambiano le loro figurine doppie, cercando di riempire il proprio album, al coro di «celo» o «manca». Se pensate che stiamo facendo un viaggio indietro nel tempo, vi sbagliate. Semplicemente questa è la scena che ci troveremo davanti da domani fino a domenica all’interno di Cartoomics in FieraMilanoCity. Eh sì, perché l’edizione 2008 del «Salone del fumetto, dei cartoons, del collezionismo e dei games» sarà arricchita dalla prima edizione di «Celomanca», vera e propria mostra-scambio con le figurine di ieri e di oggi.
Tutto nasce da un’idea personale di Franco Dassisti, giornalista e grande esperto di calcio argentino, ma prima di tutto appassionato di figurine di qualsiasi genere. «In effetti questo progetto - spiega Dassisti - è nato quasi per caso da una mia proposta amatoriale alla Fondazione Fossati (associazione dedicata al giornalista e autore di fumetti Franco Fossati, ndr) e che è stata accolta con grande entusiasmo». In questo spazio verrà allestito un percorso contraddistinto da tre fasi fondamentali: il museo, dove verranno mostrate collezioni di grande valore affettivo-economico; la tavola rotonda in Area incontri, dove interverranno Pier Luigi Pizzaballa (ex portiere, ma soprattutto unica vera figurina rara della storia), Antonio Allegra (direttore Collectibles della Panini), Fabrizio Ponciroli (direttore del mensile Calcio 2000), Luigi Garlando (giornalista della Gazzetta dello Sport) e lo stesso Dassisti; il laboratorio, proposto come luogo di scambio delle doppie ma anche come tentativo di far riscoprire ai più giovani che con le figurine ci si può anche giocare.
Insomma, «Celomanca» non è un esperimento ma un progetto che potrà avere un futuro. Spiega Dassisti: «Il tempo per realizzare la prima edizione è stato davvero poco ma, se il pubblico ci premierà, ci organizzeremo meglio. Magari proponendo di volta in volta una precisa tematica». L’obiettivo di «Celomanca» in ogni caso rimarrà quello di far riscoprire i giochi con le figurine come lo «schiaffo» (un mazzo di figurine con i volti girati viene colpito con uno schiaffo e si vincono quelle capovolte) o «lettera» (si cerca di indovinare l’iniziale del nome di una figurina estratta dal mazzo).

Lo stesso Dassisti tiene a rimarcare il lato giocoso delle «figu»: «Oggi si punta prevalentemente sullo scambio. Ma i bambini devono sapere che con le figurine possono anche giocarci e saremo proprio noi i “maestri” a illustrare come».
Da domani a domenica, la Playstation può aspettare.

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