Andrea De Carlo risponde al telefono dalle colline nei dintorni di Urbino: «È il luogo dove vengo a scrivere. Mi isolo qui in campagna». Sulla costa marchigiana si trova anche l'immaginaria Lungamira, la cittadina dove è ambientato Io, Jack e Dio (La nave di Teseo, pagg. 382, euro 20), il nuovo romanzo di questo autore molto amato, che ha alle spalle bestseller come Due di due e Treno di panna, esperienze dietro la macchina da presa (come cosceneggiatore di Antonioni, assistente di Fellini e regista, lui stesso, di Le facce di Fellini e Treno di panna) e nel mondo della composizione (ha scritto due balletti con Ludovico Einaudi e registrato i dischi Alcuni nomi e Dentro Giro di vento).
Andrea De Carlo, perché ha scelto un luogo non reale?
«Lungamira è ispirata a luoghi che conosco bene della costa marchigiana, ma volevo la libertà di quando un luogo non è esistente».
Io, Jack e Dio è il suo ventiduesimo romanzo, esce nel 2022 e lei ha scritto anche Due di due... Il numero della relazione?
«Me ne sono accorto solo guardando il calendario qualche settimana fa. In effetti, il due è un numero che ricorre... Mi ricordo che, per quel titolo, Due di due, l'editore era perplesso: non si capisce, mi dicevano, non possiamo scrivere solo due? E io: no, due di due, perché è una relazione, una complessa biforcazione».
Anche qui c'è una relazione complessa, quella fra Mila e Jack, amici dall'infanzia?
«Eh sì. Una relazione complessa fra due persone entrambe complesse. Questa relazione potrebbe diventare qualcos'altro, una storia d'amore, ma entrambi sembrano convinti di voler preservare una amicizia così intensa dai rischi del caso. Certo è una razionalizzazione, e chissà se reggerà».
La loro amicizia è quasi da favola.
«È una amicizia molto bella, e difficile da trovare. Da ragazzo mi entusiasmavo a leggere delle grandi amicizie, come quella fra i tre moschettieri: quelle per la vita e per la morte, in cui condividi il senso assoluto di un destino. Poi trovare nella vita reale questo genere di amicizie è forse un'utopia... O, se esistono, sono un dono rarissimo, che va coltivato».
Un'amicizia così è rassicurante?
«Rassicurante ma anche destabilizzante: ti costringe a metterti in gioco, a essere all'altezza. Non puoi sederti lì tranquillo».
Come nasce il titolo?
«Ha una connotazione ironica e musicale, e rivela questo terzo elemento, oltre a Mila e Jack, che è anche quello più difficile da incorporare in una storia di amicizia e di amore. E che, per me, è stato anche una occasione di scoperta e di ricerca».
Si è appassionato alla teologia?
«Ho una formazione da storico, e la storia, per un romanziere, è una fonte inesauribile di materiale e di curiosità. Io sono cresciuto in una famiglia atea, non ho avuto un'educazione religiosa, ma la dimensione delle varie religioni mi ha sempre interessato e, in particolare, l'aspetto della ricerca spirituale, che va al di là della mera spiegazione materialistica della vita e delle codificazioni create dalle religioni stesse».
Dio, insomma, è il terzo incomodo: Jack è sparito da sette anni e Mila se lo ritrova a celebrare un funerale...
«Uno choc. Una sorpresa, una scena anche un po' teatrale: vedere l'amico in abito da frate era l'ultima cosa che avrebbe immaginato. E così ritrova Jack ma c'è, appunto, Dio, un ostacolo apparentemente insuperabile».
Il punto di vista della storia è quello di Mila: perché?
«La scelta è nata dal mio interesse per l'animo e la psicologia femminili, ben diversi da quelli maschili. Scrivere un romanzo è una occasione rara per abbandonare il proprio io e assumerne un altro; in questo caso l'occasione è stata più radicale: non cercare un alter ego bensì raccontare la storia dal punto di vista di una donna con caratteristiche molto forti».
È stato difficile?
«No, mi è venuto naturale.
Prima di scrivere ho un lungo percorso in cui rifletto molto sui personaggi: mi sono immaginato questa donna, il suo carattere e il suo retroterra e ho cercato di sentirla, più che di vederla. Dovevo conoscerla veramente. Così, quando ho iniziato a scrivere, mi sembrava di conoscerla, e bene».
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