Nuove regole per il regime forfettario.
La legge di bilancio 2025, difatti, ha introdotto nuovi limiti al reddito da lavoro dipendente che un professionista con partita Iva deve rispettare per rientrare nel regime agevolato.
I limiti passano, difatti, dai precedenti 30mila ai nuovi 35mila euro allargando, e non di poco, la platea dei possibili aventi diritto al regime con annessa flat tax. Il regime forfettario è precluso a chi, nell’anno precedente, abbia percepito redditi da lavoro dipendente e redditi ad esso assimilato (secondo quanto previsto dagli articoli 49 e 50 del Tuir) superiore, con le nuove modifiche, a 35mila euro.
Il limite decade, però, se il lavoro dipendente è cessato; inoltre resta l’incertezza per coloro i quali tra fine 2024 ed inizio 2025 si siano trovato a cavallo tra i trenta ed i 35mila euro.
Ma entriamo più nel dettaglio.
Cosa è il regime forfettario
Introdotto con la legge di stabilità 2015, il regime, come ricorda l’Agenzia delle entrate, “prevede rilevanti semplificazioni ai fini IVA e ai fini contabili, e consente, altresì, la determinazione forfetaria del reddito da assoggettare a un’unica imposta in sostituzione di quelle ordinariamente previste, nonché di accedere ad un regime contributivo opzionale per le imprese”.
Possono accedere al regime le persone fisiche che esercitano un’attività di impresa o professionale in forma individuale, anche laddove esercitino un altro lavoro di tipo subordinato ma in questo caso sono presenti delle soglie di accesso.
Nei fatti, questa agevolazione si concretizza di una flat tax al 15% , sostitutiva delle imposte sui redditi, delle addizionali regionali e comunali e dell’Irap; inoltre, per chi inizia la propria attività e per i primi 5 anni, la flat tax scende dal 15 al 5% come imposta sostitutiva.
inoltre, il reddito imponibile si calcola applicando al totale degli importi percepiti il coefficiente di redditività previsto a seconda del codice Ateco di riferimento dell’attività.
Soglie
Per restare all’interno del regime forfettario, devono essere rispettate alcune condizioni, tra cui, in primis, il non superamento degli 85mila euro di ricavi legati all’attività libero-professionale svolta. Inoltre, non devono essere state sostenute spese per lavoratori/dipendenti per un ammontare complessivo superiore a 20mila euro lordi.
Infine, resto il limite della soglia da lavoro dipendete, che come scritto sopra, è stato innalzato da 30mila a 35mila euro. "Non concorrono alla formazione di detto limite i beni immobili, comunque acquisiti, e anche se detenuti in locazione, utilizzati per l’esercizio dell’impresa, arte o professione.
Rilevano, invece, nel calcolo del limite: per i beni in locazione finanziaria, il costo sostenuto dal concedente; per i beni in locazione, noleggio e comodato, il valore normale degli stessi determinato alla data del contratto di locazione/noleggio o comodato; per i beni in proprietà, il prezzo di acquisto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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