Sacconi: "Landini? Fa opposizione politica e banalizza gli scioperi"

L'ex ministro del Lavoro parla del ruolo che dovrebbe avere il sindacato nella società odierna e attacca Maurizio Landini: "Non prova neppure una mediazione con la Cisl"

Sacconi: "Landini? Fa opposizione politica e banalizza gli scioperi"
00:00 00:00

"C’è sindacato e sindacato. Cgil e Uil ritengono di svolgere una funzione di opposizione politica e quindi preconcetta. La Cisl, come anche l’Ugl, difendono la autonomia e la natura tendenzialmente partecipativa del sindacato". L'ex ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, autore del libro "Otre nuovo per vino nuovo. Rinnovare le istituzioni del lavoro al tempo della AI" scritto insieme a Emmanuele Massagli, alla vigilia dello sciopero nazionale indetto da Cgil e Uil, parla del ruolo che dovrebbe avere il sindacato nella società odierna.

Il sindacato può ancora svolgere un ruolo nella difesa dei diritti dei lavoratori oppure la sua stessa esistenza è anacronistica e non ha più senso?

"Il sindacato conserva un ruolo dialettico per la rappresentanza degli interessi dei lavoratori iscritti e, più in generale, per lo sviluppo sociale. Ma la fine della seconda rivoluzione industriale, con le sue produzioni seriali e prestazioni ripetitive, ne cambia il modo di esercitarlo. I lavoratori nella rivoluzione tecnologica non sono più masse indistinte e ciascuno chiede di essere considerato nella integralità dei suoi bisogni, delle sue aspettative. Quindi serve soprattutto un sindacato di prossimità, di servizi, professionale. E con una impronta più cooperativa che non conflittuale data la condivisione delle sfide tra capitale e lavoro".

Quanto conviene a un lavoratore aderire a uno sciopero e quanto lo danneggia?

"Le adesioni sono molte quando viene avvertita l’utilità, la necessità, di una azione conflittuale al punto di perdere un giorno di retribuzione".

E perché la partecipazione alle giornate di protesta sembra in costante diminuzione?

"Proprio perché l’abuso dello strumento lo banalizza e lo separa da scopi verosimilmente conseguibili. Sarà sempre più utile a tutti conoscere il livello effettivo delle adesioni. E nel trasporto pubblico conoscerlo anticipatamente per tutelare anche il diritto alla mobilità conoscendo con certezza quali vettori funzioneranno".

Il calo costante di iscritti ai sindacati dipende da una mancanza di fiducia nei sindacati?

"Purtroppo assistiamo a una più generale crisi della partecipazione democratica. Tutte le rappresentanze, politiche e sindacali, hanno il dovere di interrogarsi, di adattarsi a una società straordinariamente cambiata e insicura, di offrire risposte concrete e non solo il 'sol dell’avvenire'".

Tutti questi continui scioperi quanto danneggiano il Pil e l’economia italiana nel suo complesso?

"Viviamo una stagione segnata da traumi finanziari, pandemici, geopolitici che rendono incerto il presente e il futuro. L’Italia ha rivelato, specie nelle manifatture, grande adattività, mantiene la crescita, registra un avanzo pubblico primario. Ma ha bisogno di stabilità politica e sociale almeno interna, di servizi efficienti. Lo sciopero non aiuta anche se le adesioni sono poche perché nei servizi pubblici il solo annuncio produce danni".

Secondo lei, Maurizio Landini si comporta più da sindacalista o da politico?

"È stato un buon segretario dei metalmeccanici e ha sottoscritto nel 2016 il miglior contratto industriale. Vedo che ora non cerca nemmeno la mediazione con la Cisl e dà per scontata la rottura tra le grandi confederazioni. Il che indebolisce la capacità sindacale".

Che senso ha che un sindacato raccolga le firme per il referendum contro l’autonomia differenziata?

"Nessuno.

Peraltro affronteremo presto i referendum promossi dalla Cgil contro il jobs act, i contratti a termine, i subappalti. Che certamente sono materie proprie del sindacato ma nel passato sarebbero state oggetto di iniziative unitarie frutto di mediazioni. Sono invece referendum divisivi già nell’ambito sindacale".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica