Qual è il presente dell'Occidente? E il suo destino? Il mondo è pronto per un nuovo modello politico multipolare? Lo vedremo a breve? Davvero sta per tramontare l'ordine mondiale occidentale? Per rispondere bisogna partire dalla situazione in cui oggi si trova l'Occidente dal punto di vista economico, culturale e, di conseguenza, politico. Negli ultimi decenni, l'economia ha preso il sopravvento sulla politica, impoverendo le nuove generazioni e causando fratture sociali. Le élite ex-colonialiste, dopo la caduta dell'URSS e con la globalizzazione, avendo perduto le colonie, hanno colonizzato l'Occidente e decimato la sua classe media, portando a una crisi culturale e politica. Già prima, nel nostro sistema erano stati innestati, come virus, ideali divisivi per minare la nostra società nel profondo, causando un distacco dalla realtà concreta per inseguire utopie irrealizzabili. Queste idee rappresentano un attacco deliberato allo stato occidentale borghese, orchestrato dai nostri nemici durante la Guerra Fredda. Un attacco sferrato da «agenti segreti-letterari» che hanno sfruttato la nostra stessa libertà di pensiero e di espressione.
Lo spiega in modo sublime Volkoff nel suo romanzo Il Montaggio riedito recentemente da Settecolori. Il risultato paradossale è che cancellare la nostra cultura è diventato per noi un obiettivo culturale: come se, per migliorare un computer che funziona, cancellassimo tutti i dati e i programmi senza pensare a cosa installare dopo. Per vincere le sfide del futuro non servono valori nuovi ma è urgente riscoprire i valori cristiani, sociali e umani che già avevamo per riplasmare una civiltà coesa. La difficoltà di trovare punti di contatto con le altre culture nasce proprio dal fatto che l'Occidente ha accantonato i suoi valori. Questa è buona parte del vuoto che il mondo percepisce. Ma non c'è ancora all'orizzonte una vera alternativa.
La Cina stessa, un Paese con una cultura multimillenaria dalla quale abbiamo molto da imparare, non ha mai avuto una reale vocazione di governare il mondo, altrimenti avrebbe tentato già secoli fa. E i desideri influenzano le attitudini.
E poi l'autogestione di un mondo multipolare, con diverse potenze nucleari, se in teoria può affascinare, in realtà è piuttosto utopica.
Potenziare il dialogo all'interno delle Nazioni Unite è senz'altro positivo, a patto che queste non siano strumentalizzate. Quali sarebbero poi i principi su cui fondare un nuovo ordine mondiale? Il comunismo? Un'ideologia teorizzata dall'occidentale Karl Marx, fallita e successivamente adattata in Cina con l'iniezione del capitalismo, altra idea occidentale. Oggi, il presidente cinese parla al Partito in abiti occidentali, non con le vesti dorate del Figlio del Cielo.
Se l'Occidente fosse il grande male, perché nel mondo unipolare della globalizzazione, successivo alla caduta dell'Urss i paesi dei Brics hanno prosperato? E siamo sicuri che un mondo multipolare sia così auspicabile? In Europa il mondo multipolare lo abbiamo provato: dalla Prima crociata del 1096, passando per la guerra dei Cent'anni e fino alla Seconda Guerra Mondiale.
Ma con il Nuovo Ordine post-bellico, l'Europa ha goduto di ottant'anni di pace ininterrotta, un evento senza precedenti. È davvero il caso di ripensare tutto fino a rischiare una guerra atomica? E chi dovrebbe essere la potenza egemone dell'ordine mondiale che potrebbe sostituire l'Occidente? La Russia, che già ai tempi del comunismo si sarebbe accontentata del socialismo in un solo paese? La Cina potrebbe pure ambire a quel ruolo, ma cosa ne penserebbe l'India?
Per vigilare sul mondo sempre più interconnesso bisogna abbandonare la mentalità bidimensionale degli interessi del proprio recinto. Perché tutto quel che si trova al di sotto del cielo oggi è una sfera sempre più complicata.
La palla è ancora
in mano all'Occidente. Se vincerà la buona lotta interiore, rimettendo al primo posto i suoi valori e ricucendo il legame con il suo popolo, avrà la forza per colmare il vuoto e tornare la guida che al mondo ancora serve.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.