Le battaglie di panzer di Von Mellenthin come lezione di storia

Le memorie di guerra di Von Mellenthin si revelano un saggio importante per gli appassionati di storia militare che desiderano "concepire" l'esperienza di combattimento delle armate di panzer che combatterono su tutti i fronti del secondo conflitto mondiale

Le battaglie di panzer di Von Mellenthin come lezione di storia
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Una guerra trascorsa a bordo della macchina d'acciaio che ha consentito, più di ogni altra, alle armate tedesche di trionfare in Europa attraverso la Blitzkrieg, espandendo il proprio dominio nei campi di battaglia che Friedrich Wilhelm von Mellenthin ha attraversato, pianificando le operazioni di quei "mezzi corazzati da battaglia" che la storia ha imparato a chiamare Panzer.

"Battaglie di panzer - I combattimenti di corazzati in Polonia, Francia, Balcani, Nordafrica, Russia e sul fronte occidentale nelle memorie di un ufficiale di unità panzer", a cura di Andrea Lombardi per Italia Storica (424 pagine, 38 euro), è una biografia essenziale per comprendere l'impiego che è stato fatto da parte dei tedeschi delle unità corazzate, o Panzer-Division, mosse dalla Wehrmacht per imporsi sui tre fronti del conflitto contro gli avversari occidentali e orientali che dovettero presto prendere atto dalla straordinaria efficacia della nuova "guerra di movimento" messa in pratica dai generali tedeschi.

Basato sulle esperienze dirette dell'autore, che in qualità di ufficiale di Stato Maggiore ha partecipato ad alcune delle più importanti Campagne in Africa, in Russia e sul fronte occidentale, questo libro già noto agli esperti in lingua originale e nella sua traduzione in inglese, attraversa i campi di battaglia solcati dai cingoli dei panzer e delle altre unità corazzate e meccanizzate che coadiuvarono la loro mirabile azione restituendo al lettore quanto veduto dagli occhi di von Mellenthin; che durante la sua epopea militare è entrato in contatto diretto con molti dei protagonisti della storia. Dal feldmaresciallo Erwin Rommel, la famosa "Volpe del Deserto", al generale Hermann Balck, uno dei pochi soldati ad essere insignito della Croce di Cavaliere con Fronde di quercia, Spade e Diamanti per il servizio prestato al comando delle unità corazzate dal 1941 al 1945.

Nato in Slesia, lontano discendente di Federico il Grande per linea di sangue materna, von Mellenthin era quanto ci si potesse attendere da un brillante ufficiale di cavalleria della migliore stirpe prussiana. Con esperienza accessorie nel controspionaggio e nel servizio informazioni, ha iniziato a combattere con il grado di capitano nello Stato Maggiore del III Corpo d'Armata durante l'invasione della Polonia avvenuta il primo giorno di settembre del 1939, e assisterà alla resa incondizionata della Germania nazista esibendo il grado Maggior Generale e Capo di Stato Maggiore della 5ª Panzerarmee nella sacca della Ruhr. Questo attraversando la Francia, dove partecipa all'attacco dell'imprendibile Linea Maginot, i Balcani, il caldo fronte del Nordafrica dove l'Africa Korps condotto dalla Volpe del Deserto Rommel sbaraglia gli inglesi prima di essere costretto alla ritirata; per poi giungere in Russia, dove von Mellenthin prenderà parte alla feroce battaglia per Stalingrado contro i sovietici che resteranno il nemico "ideale", e a quella delle Ardenne contro gli americani: i due rulli compressori della macchina bellica alleata che dai oriente e occidente chiederanno nella morsa Berlino.

"Ho partecipato a molte battaglie decisive, incontrando soldati brillanti e valorosi; ho visto carri armati in azione nei più vari contesti di guerra, dalle foreste innevate della Russia alle piane assolate e desertiche dell'Africa settentrionale", scrive nella prefazione di queste memorie che si rendono "saggio" delle tattiche di guerra adottate dalle Panzer-division come dimostrazione pratica del compendio di “Achtung – Panzer!”, vergato dallo stratega Heinz Guderian e pubblicato sempre da Italia Storica.

Scritto negli anni '50, "Battaglie di panzer" mirava ad essere - secondo le stesse parole dell'autore che pur non nasconde un fiero patriottismo e un grande amor proprio, segni evidenti di un legame con la tradizione e la sua terra di nascita che verrà concessa alla Polonia - una testimonianza dei successi ottenuti dalla Wehrmacht su ogni fronte del conflitto. Senza volersi macchiare di alcun revisionismo o gonfiare sentimenti di vendetta nei confronti di quelli che erano di fatto diventati a tutti gli effetti i nuovi alleati dell'Herr nella lotta al Comunismo; che tornò in auge nella lunga e latente Guerra Fredda contro quella che lo stesso von Mellenthin definisce "l'immensa e ben oliata macchina bellica sovietica".

Una lezione di storia che, a quanto possiamo concludere oggi, rimane ancora valida e attuale se consideriamo la guerra dei tank lungo le stesse linee del fronte orientale viene combattuta oggi, ieri, e domani tra le immense armate di Mosca e i carri armati inviati dagli arsenali occidentali per fronteggiare quelli che vengono visti, ancora adesso, come "vecchi nemici dell'Europa".

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