Christopher Nolan - L'architetto del tempo, recensione del saggio

Christopher Nolan è senza dubbio uno dei registi più chiacchierati dell'ultimo decennio. Arriva ora in libreria un saggio che cerca di mettere ordine nella produzione del regista, tra temi ricorrenti e strutture narrative particolari

Christopher Nolan - L'architetto del tempo, recensione del saggio

Mentre in rete non si contano i commenti seguiti alla pubblicazione del trailer di Oppenheimer, film che arriverà in sala nel 2023, nelle librerie è appena approdato il saggio Christopher Nolan - L'architetto del tempo di Riccardo Antoniazzi per Edizioni NPE. Disponibile dal 16 dicembre, questo saggio di circa centoquaranta pagine punta a presentare al lettore il cinema di Nolan, uno dei registi più "chiacchierati" dell'ultimo decennio. Se da una parte ci sono moltissimi spettatori pronti ad applaudire qualsiasi sforzo creativo del regista, dall'altra ci sono altrettanti detrattori alla ricerca del proverbiale pelo nell'uovo, che non perdonano a Nolan né la sua costruzione cervellotica né il suo essere riuscito a mantenere la nomea di autore pur avendo confezionato dei veri e propri blockbuster.

Alla scoperta di Christopher Nolan

Christopher Nolan - L'architetto del tempo sembra partire proprio da questo assioma. Come se l'autore volesse spiegare al pubblico quelle caratteristiche ricorrenti nel cinema del regista, quei suoi punti fermi che servono in realtà a creare un universo narrativo in continuo mutamento, privo di punti di riferimento proprio come avviene nella vita fuori dallo schermo. Pur non distanziandosi dalla struttura canonica dei saggi cinematografici - caratterizzati quasi sempre da capitoli monografici dedicati a ogni singola produzione - il saggio di Riccardo Antoniazzi è comunque una lettura interessante e piacevole. Una lettura che scava a fondo nella filmografia di Nolan, dai primi cortometraggi dove in nuce si potevano già vedere alcuni dei temi ricorrenti, fino al recentissimo Tenet, pellicola che è riuscita a polarizzare tantissimo il pubblico, tra chi lo ha trovato di buon livello e chi invece lo ha distrutto senza pietà.

Nel corso del saggio vengono affrontati i punti fermi della produzione di Nolan, con una particolare attenzione alla manipolazione della realtà e dei suoi derivati. L'autore dunque fa un'analisi che passa attraverso i labirinti mentali di Inception e la costruzione temporale di Dunkirk, dall'inaffidabilità della mente in Memento fino alla tentacolare Gotham City e alla sua dubbia scala di valori. Si tratta di un vero e proprio viaggio all'interno della produzione di un regista che al di sotto all'impatto visivo e alla spettacolarizzazione dei suoi film nasconde una stratificazione narrativa, di temi e intenti, che merita di essere scoperta e analizzata. Per farlo, l'autore fa ricorso a uno stile che pur non rinunciando a un lessico ricercato e a un tono quasi accademico, riesce ad essere limpido e scorrevole, al punto che il saggio si divora in poche ore.

Sicuramente Christopher Nolan - L'architetto del tempo non è pensato per un pubblico di addetti ai lavori, ma per gli appassionati della settima arte o per i fan di Nolan può essere una lettura - corredata da frame dei film del regista - da non lasciarsi scappare.

Christopher Nolan, l'architetto del tempo

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