Dieta, tutti pazzi per i superfood

Sono buoni da mangiare e fanno pure bene alla salute: sono i cibi superfood che, secondo un’indagine dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, diventano sempre più protagonisti della dieta degli italiani.

La ricerca dell’Osservatorio Immagino ha preso in considerazione oltre 54.000 prodotti di largo consumo venduti nei supermercati e ipermercati di Italia, rilevando un vero e proprio boom dei superfood, ovvero degli alimenti ricchi di nutrienti preziosi per il benessere e per la salute dell’organismo.

In particolare, dall’analisi dei dati emerge che il fenomeno dei superfood è più di una semplice moda passeggera, denotando la diffusione di stili di vita più “healthy” tra i consumatori. Dopo la conferma dello zenzero, che rimane il superfood del momento con una crescita annua di quasi il 92% per un totale di 36 milioni di euro, troviamo una new entry in cima alla classifica: si tratta delle mandorle, che, oltre alle loro rinomate proprietà, hanno il vantaggio di saziare l’appetito rivelandosi un utile alleato nella dieta di tutti i giorni.

A seguire, ci sono i mirtilli, consigliati a colazione per incominciare bene la giornata, e due cereali: l’avena e il farro, protagonisti di molte insalate e piatti freddi dell’estate. L’avena e il farro sono però in buona compagnia: scendendo di qualche posizione in classifica, si trova anche la quinoa, apprezzata per la sua versatilità e facilità di preparazione tanto da aver segnato nel 2017 un aumento record delle vendite (+43,1%).

Un altro trend interessante riguarda il kamut e le farine alternative, come quelle di riso e di mais, sostenuto dall’aumento dei celiaci intolleranti al glutine. Cresce inoltre il consumo dei dolcificanti naturali come lo zucchero di canna e la stevia, utilizzati nella dieta in sostituzione dello zucchero semolato.

E per il futuro? Quali saranno i trend alimentari che caratterizzano i prossimi anni?

Secondo l’Osservatorio Immagino, nella dieta degli italiani troveranno sempre più spazio le spezie come la cannella, il sesamo e la curcuma, che l’anno scorso ha toccato i 10 milioni di euro.