Ossessione per l’ordine? Ecco cosa nasconde

L’ossessione per il pulito e l’ordine è una forma di ansia che nasconde il bisogno di avere tutto sotto controllo perché nulla deve sfuggirci e minacciarci. Nasconde la mancata accettazione di sé stessi e dell’ambiente circostante. Può diventare ingestibile per noi stessi e gli altri

Ossessione per l’ordine? Ecco cosa nasconde

La mania del pulito e dell’ordine è molto diffusa tra le donne. Gli psicologi sostengono che questo comportamento rientri nelle manifestazioni dei DOC (Disturbo ossessivo compulsivo).

E’ tipica di chi non riesce a vivere bene in ambienti caotici in cui regna il disordine, di chi prima di andare a letto deve assolutamente terminare le faccende domestiche, di chi ha un bisogno forsennato di esercitare una forma di controllo sull’ambiente circostante.

All’origine di questa mania che può diventare una vera e propria ossessione vi è un’ansia acuta e incontrollata. Attraverso l’ordine la persona si illude di mantenere una sorta di “equilibrio interiore”, utile per sentirsi a proprio agio e con la coscienza a posto. E’ tipica di chi non riesce proprio a lasciarsi andare nella vita e tende a reprimere le proprie emozioni non godendosele fino in fondo evitando la serenità e l’armonia.

I maniaci dell’ordine tendono ad essere intransigenti con se stessi e con gli altri. Controllano i compiti altrui e si infastidiscono facilmente se qualcosa non va come sarebbe dovuta andare. Non accettano gli imprevisti e le novità. Un’ossessione di questo tipo parte dall’adolescenza e dai primi anni dell’età adulta. Spesso può essere percepita positivamente dalle persone che circondano i soggetti ossessionati dal pulito e dall’ordine che li percepiscono come persone responsabili e giudiziose. Questa mania si tramuta in un’ossessione ingestibile quando condiziona gli altri che sono costretti a cambiare drasticamente le proprie abitudini di vita.

L’iperattività e l’ansia associate a questo disturbo possono diventare devastanti per la qualità della vita del soggetto in questione e per l’ambiente circostante. Per gestire il tipo di ansia che ne consegue occorrerebbe una "psico-educazione" volta all’accettazione di sé e delle proprie emozioni, anche quelle negative, che si fa più fatica ad accettare.

L’iperattività può essere indirizzata efficacemente in un’attività sportiva come il running che consente di allentare le tensioni accumulate o semplicemente con una passeggiata all’aperto che aiuta a far fluire i pensieri efficacemente. Terapeutico è imparare a non prendersi troppo sul serio e far pace con la “noia” e il “niente”.

L’accettazione di quest’ultime è un ottimo punto di partenza per ridurre questa ossessione e imparare ad accogliere tutto quello che ci accade con ottimismo e serenità.

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