L'intestino non va in vacanza: meglio informarsi e curarsi prima di partire

Parte una campagna nazionale di prevenzione dei disturbi che si acuiscono d'estate, a causa del caldo, dei viaggi, delle diverse abitudini alimentari e del cambiamento di habitat

L'estate è un periodo a rischio per la salute: lunghi viaggi, caldo, abitudini alimentari diverse e mancanza del solito habitat spesso fanno aumentare soprattutto i disturbi intestinali.
Per non rovinarsi le vacanze bisognerebbe informarsi e premunirsi prima. Proprio nel nome della prevenzione è partita la Campagna Nazionale di Informazione «L'intestino non va in vacanza», promossa dalla SIUCP, Società Italiana Unitaria di Colonproctologia.
L'iniziativa punta a prevenire e curare soprattutto disturbi intestinali come emorroidi e stipsi, che emergono o si acuiscono in estate per il caldo, i viaggi e le diverse abitudini alimentari. Questi problemi estivi interessano quasi 8 milioni di cittadini del nostro Paese, oltre un milione solo nel Lazio, in base ai dati del Ministero della Salute e della stessa SIUCP.
Obiettivo di questo progetto è stimolare le persone che già soffrono di questi disturbi ad effettuare una visita dal colonproctologo prima di partire per le vacanze, per evitare o almeno ridurre i problemi una volta partiti. Una diagnosi precisa sull'origine del disturbo intestinale consente infatti di individuare la terapia più adatta, medica oppure chirurgica. Per sapere qual è la struttura ospedaliera più vicina per una visita specialistica, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, sono a disposizione il Numero Verde 800 77 66 62 (attivo dal lunedì al venerdì) ed il sito Internet www.siucp.org.
«Attraverso questa Campagna ci proponiamo di fornire ai cittadini un'informazione completa ma soprattutto un aiuto concreto prima di partire per le vacanze - spiega il professor Antonio Longo, Presidente SIUCP -oltre che di ridurre le cure fai da te, spesso inutili e talvolta dannose, come, l'abuso di creme per le emorroidi: possono essere irritanti e procurare complicazioni. Oppure, per la stipsi, il ricorso sistematico a lassativi che curano i sintomi ma mai la causa del disturbo».
Tra le possibilità di cura, ci sono oggi due lifting intimi, basati sulla chirurgia mininvasiva che rappresentano la soluzione alla maggior parte dei problemi di emorroidi e nei casi più gravi di stipsi.

«Disponibili da diversi anni in quasi tutti gli ospedali italiani - spiega Longo-, sono rapidi e poco dolorosi dato che vengono eseguiti in una zona priva di recettori del dolore. Sono, quindi, ben sopportati dai pazienti e permettono di eliminare le sofferenze e gli imbarazzi tipici di queste patologie. La degenza, così come la convalescenza, è di pochi giorni».

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