L’eterno labile confine tra giustizia e politica. Trent’anni di invasioni di campo della magistratura e i singoli casi giudiziari che hanno stravolto, se non affossato senza motivo, le carriere di politici di ogni ordine e grado. La denuncia arriva dagli elettori stessi che, dando implicitamente ragione alle affermazioni ripetute più volte dall’attuale esecutivo di centrodestra, denunciano il cosiddetto “sistema”: una parte della magistratura nostrana che, invece che apparire e agire come ente terzo, troppo spesso interviene a gamba tesa nelle questioni politiche.
La rilevazione realizzata da LaPolis – il Laboratorio di Studi Politici e Sociali dell’Università di Urbino – con la collaboraione di Demos & Pi e Avviso Pubblico, non lascia alcun dubbio a riguardo. Più di un italiano su due, ognuno per le sue ragioni, crede nel teorema dei “giudizi politicizzati” o, riprendendo le parole del governo, delle “toghe rosse”. L’idea che“una parte della magistratura sia politicizzata” e agisca perseguendo obiettivi politici, si spiega nel sondaggio pubblicato da Repubblica, prevale e non di poco. Ben il 54% dei cittadini intervistati è d’accordo con questa premessa. Ma non basta: rispetto a un anno prima, si legge, l’immagine della “politicizzazione” della magistratura viene addirittura rafforzata.
Gli elettori di centrodestra, soprattutto Lega ma ancor di più Fratelli d’Italia, risultano tra quelli più agguerriti. Il 70% di questi ultimi ritiene che una parte della magistratura sia “politicizzata”. Una percentuale che non si abbassa di molto se si analizza la base elettorale di Forza Italia, nella quale il 60% denuncia il sistema dei giudici. Chi per un motivo chi per l’altro, gli elettori dell’attuale maggioranza di governo hanno alcune buone ragioni dalla propria parte. Se gli elettori azzurri denunciano un rapporto teso tra l’ex leader Silvio Berlusconi e i giudici, dal Carroccio non si può non pensare al caso Open Arms, una trafila giudiziaria durata cinque anni terminata con l'assoluzione dell'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini.
E perfino da sinistra, la tesi della magistratura terza non convince. Soprattutto tra gli elettori del Movimento 5stelle e tra quelli di Italia Viva. Tutt’altro discorso, come spesso accade, per quanto riguarda il Partito democratico.
I dem intervistati si esprimono a favore di una magistratura “autonoma e distante” dagli interessi di partito. Un modo furbo per allontanarsi dalle prese di posizione governative e denunciare la presunta irresponsabilità di chi ricopre incarichi ministeriali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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