Madrid - La polizia spagnola stringe il cerchio attorno ai terroristi responsabili dell’attentato avvenuto ieri a Maiorca e costato la vita a due giovani agenti della Guardia Civil. Gli inquirenti cercano due sospettati di aver collocato la bomba a Calvià; e il ministero dell’Interno ha distribuito sei fotografie di "etarras" che potrebbero aver attraversato la frontiera dalla Francia nelle ultime settimane, attualmente si troverebbero in Spagna e potrebbero avere qualche relazione con gli ultimi attentati terroristici (uno solo di essi era già nella lista dei super-ricercati dell’anti-terrorismo).
Le ricerche sull'isola Per il momento le ricerche si concentrano sull’isola, perché la principale ipotesi è che i terroristi non abbiano ancora abbandonato Maiorca. "Vogliamo rendere il più difficile possibile la loro partenza dall’isola", ha promesso il delegato del governo alle Baleari, Roman Socias. E infatti le forze di sicurezza mantengono un ferreo controllo tanto all’aeroporto di Palma che nei porti di Maiorca per evitare che i terroristi possano scappare e l’isola dunque rimane blindata. Fonti vicine alle indagini hanno anche riferito che, dopo l’attentato, alcuni testimoni videro una Volkswagen scura allontanarsi a grande velocità dalla zona della caserma: e nel caso si sia trattato dei terroristi, questo particolare rafforzerebbe l’idea che la bomba sia stata attivata al momento e non fosse programmata.
La Spagna piange le vittime Intanto, nel giorno in cui l’Eta «compie» 50 anni, si sono svolti i funerali dei due giovani agenti nella cattedrale di Palma de Maiorca. Alla cerimonia, presieduta dall’arcivescovo militare, monsignor Juan del Rio Martin, accompagnato dal vescovo di Maiorca, hanno partecipato i principi delle Asturie, insieme ai Duchi di Palma (l’infanta Cristina e Inaki Urdangarin) e l’Infanta Elena. Per dare l’estremo saluto ai due agenti nella cattedrale si sono raccolte più di 2mila persone, insieme a varie personalità del governo locale oltre, tra gli altri, al ministro dell’Interno, Alfredo Perez Rubalcaba e al capo dell’esecutivo basco, il lehendakari, Patxi Lopex. E proprio Lopez ha condannato l’attentato chiedendo che "non si giudichino tutti i baschi dal comportamento di pochi".
In mattinata subito dopo l’apertura della camera ardente, al Palacio de la Almudaina, a Palma di Maiorca, avevano reso omaggio ai feretri anche il premier Jose Luis Rodriguez Zapatero -secondo cui i responsabili non hanno scampo e li attende solo il carcere- e il leader del principale partito dell’opposizione, Mariano Rajoy.
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