Oltre 40 mila casi all'anno in Italia di tumori al seno è già un dato allarmante, ma si aggrava se si considera che il trend è in aumento: in 6 anni si è registrato un più 18,3 per cento. E l'aumento riguarda soprattutto le donne di età relativamente giovane, entro i 45 anni.
Di qui, l'importanza della prevenzione e per il cancro al seno molte speranze si concentrano sulla mammografia tridimensionale. Si tratta dello strumento che rappresenta, secondo gli esperti, l'ultima frontiera in questo campo e finalmente è disponibile anche a Roma, per tutte le donne del centro-sud.
Finora questo esame in 3D si poteva effettuare in Italia solo a Genova o Torino, ma adesso il nuovo apparecchio digitale particolarmente utile per la prevenzione del tumore al seno si trova anche in una casa di cura romana, la Clinica Paideia del Fleming.
Si chiama Tomosintesi e permette, in pratica, una mammografia tridimensionale ad alta definizione, molto più precisa.
Mentre nel cinema internazionale sbanca Avatar, si diffonde dunque nella medicina anche italiana lo strumento tridimensionale, come ulteriore aiuto per la diagnosi precoce della patologia della mammella.
Il Centro di Diagnostica Senologica della Clinica Paideia di Roma si pone, con quest'innovazione, tra i «centri di eccellenza» del Paese e soprattutto le donne delle regioni centromeridionali avranno così la possibilità di usufruire di uno strumento di ultima generazione.
Tra l'altro, quello della Clinica Paideia di Roma, è l'unico centro in Italia che dispone di tutti i dispositivi più all'avanguardia attualmente utilizzati per la diagnosi senologica: dalla mammografia digitale all'ecografia con elastosonografia, dalla biopsia percutanea con mammotome alla risonanza magnetica fino all'ultima arrivata, appunto, la tomosintesi.
«La tomosintesi è uno strumento diagnostico che permette di studiare la mammella "a strati" - conferma la dottoressa Barbara Pesce, responsabile del Centro di diagnostica Senologica della clinica- scomponendola in tante immagini che poi, sovrapposte, ricostruiscono la figura nella sua completezza. Tutto questo si traduce in un grande vantaggio per i seni difficili da leggere, ad esempio quelli densi, che possono così essere analizzati più specificamente e in dettaglio, svelando lesioni che nell'immagine d'insieme sarebbero altrimenti mascherate. Il risultato è che aumenta l'accuratezza diagnostica, in quanto possono essere individuate lesioni che risulterebbero "invisibili" con l'esame tradizionale».
Per una corretta prevenzione del cancro al seno, secondo il famoso oncologo Umberto Veronesi, ci vuole «una buona diagnosi che deve essere precoce - quindi i controlli femminili devono essere frequenti - ma deve essere anche corretta, condotta da persone competenti e con apparecchiature avanzate, aggiornate e moderne come dovrebbe accadere in tutti i centri di diagnostica senologica».
Alla conferenza stampa a Roma di presentazione del nuovo strumento diagnostico, lo confermano anche gli oncologi Francesco Cognetti (responsabile dell'Oncologia Medica A dell'Istituto Nazionale Tumori «Regina Elena» IRCSS di Roma), Enrico Cortesi ( Direttore della UOC di Oncologia Medica B del Policlinico Umberto I°, Università 'La Sapienza' di Roma) e Paolo Marchetti ( Direttore dell'UOC di Oncologia Medica dell'Ospedale Sant'Andrea di Roma ).
Gli esperi del settore spiegano che gli ultimi dati sull'incidenza e la prevalenza del cancro della mammella nella popolazione femminile italiana descrivono uno scenario allarmante e inaspettato, in cui le cifre reali sono risultate sorprendentemente maggiori rispetto ai dati ufficiali.
Secondo uno studio del Centro di Ricerche Oncologiche di Mercogliano (CROM), affiliato alla Fondazione Pascale di Napoli, e pubblicato sul Journal of Experimental and Clinical Cancer Research, il numero di nuove neoplasie mammarie si attesta su valori sempre superiori a 40 mila all'anno, con un trend in aumento: erano 41.608 nel 2000 e in 6 anni si è registrata una crescita del 13,8%.
Il maggiore incremento percentuale del numero di nuovi tumori della mammella si riscontra nelle donne di età compresa tra 25 e 44 anni: quasi 77 donne ogni 100 mila in questa fascia d'età, con un aumento del +28,6% in sei anni.
Da un punto di vista metodologico la mammografia tridimensionale offre una prestazione simile ad una mammografia digitale : in più è meno dolorosa perché la compressione necessaria è inferiore; il costo dell'esame è praticamente uguale ; rimane invariato il tempo di esposizione, e inoltre l'aumento di radiazioni assorbite è assolutamente trascurabile.
Rispetto alla metodologia standard dell'esame 2D , però, lo studio 3D eseguito con tomosintesi permette un analisi molto più accurata. «pezzettino per pezzettino» della mammella.
Oggi non esistono ancora studi scientifici di comparazione tra i dispositivi diagnostici in senologia, ma secondo la Pesce «tutto lascia prevedere che la tomografia possa presto avere un ruolo importante nel moderno iter diagnostico senologico integrato».
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