Roma - Il decreto legge sulla manovra economica approderà in aula martedì prossimo 13 luglio, mentre il voto di fiducia si svolgerà giovedì prossimo 15 luglio, con un giorno di ritardo rispetto ai tempi già stabiliti. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo del Senato in seguito alla richiesta di proroga dei lavori avanzata dalla commissione bilancio alla presidenza del Senato.
Prosegue il difficile braccio di ferro tra governo ed enti locali sulla manovra. Il ministro Giulio Tremonti torna a spiegare che le misure decise dal governo si sono rese necessarie per evitare le gravi difficoltà che hanno colpito, negli ultimi mesi, alcuni paesi europei. Il ministro lo ha voluto precisare ancora commentando la decisione di stanziare un fondo speciale per le misure perequative riguardanti le forze dell’ordine. Gli effetti del blocco delle promozioni deciso dal governo non sono però quantificabili con precisione, secondo il ministro. "Il risparmio che deriva dai tagli al pubblico impiego non è calcolabile con certezza perché non abbiamo un precedente storico di riferimento", ha detto Tremonti sottolineando come tagli simili non erano mai stati decisi prima. "Avremo un risparmio ma non sappiamo dire se sarà superiore alle stime che abbiamo previsto".
Fiducia a Camera e Senato Saldi intangibili e fiducia alla Camera e al Senato. Lo affermano in una nota congiunta il presidente del Consiglio e il ministro dell’Economia e delle Finanze, che annunciano: "Il previsto incontro con i presidenti delle Regioni viene fissato per venerdì 9 luglio alle ore 11 a Palazzo Chigi. La manovra sarà oggetto di necessaria e responsabile richiesta di fiducia da parte del Governo, tanto al Senato quanto alla Camera, trattandosi di un provvedimento fondamentale per la stabilità finanziaria del nostro Paese. I saldi della manovra erano, sono e saranno intangibili. Non si tratta infatti di numeri casuali od arbitrari, ma di numeri che riflettono ciò che, tanto dalla Commissione Europea quanto dai mercati finanziari, è considerato assolutamente necessario per ridurre la dinamica incrementale del nostro debito pubblico".
Bersani: "Incommentabile" Pierluigi Bersani è tornato a stigmatizzare la decisione del Governo di porre la fiducia sulla manovra sia alla Camera che al Senato. "Chiudere la discussione così è un atto incommentabile", ha detto il segretario del Pd durante una conferenza stampa per la presentazione di una proposto di riforma della Rai. "È chiaro che la fiducia viene messa per mettere le manette alla maggioranza e impedire qualsiasi discussione", ha sottolineato il segretario del Pd. Questo, per Bersani, è "pericolosissimo" perchè "o noi ribadiamo la democrazia parlamentare o attenzione che prendiamo sul serio un’altra strada". Per Bersani si rischia di perdere il controllo "delle funzioni democratiche" e innestare "un meccanismo populistico". Nella maggioranza, ha aggiunto, "non si rendono conto di quello che stanno facendo o forse si", ha sottolineato.
Errani: "Convocazione è primo passo utile" "La convocazione dell’incontro con il Presidente del Consiglio è il primo passo utile per avviare un confronto nel merito. Naturalmente l’incontro che è stato richiesto da Regioni, Province e Comuni, dovrà prevedere la presenza di tutti i protagonisti". Lo dichiara il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. "Sul merito del comunicato diffuso dal governo - aggiunge - avremo modo di illustrare le nostre buone ragioni e le nostre preoccupazioni per servizi fondamentali per le persone, le famiglie e le imprese".Più fondi per le forze dell'ordine Alla manovra sarà presentato un emendamento che stanzia un fondo da 160 milioni di euro per coprire aumenti retributivi del personale del comparto sicurezza. Lo hanno annunciato, oltre a Tremonti, il ministro dell’Interno Roberto Maroni e della Difesa Ignazio La Russa. "Sono 80 e 80 che fanno 160 milioni per finanziare le misure perequative per il personale del comparto sicurezza. Si tiene conto della specificità di questo settore", ha spiegato Tremonti. Il responsabile dell'Economia ha tenuto a sottolineare che l’emendamento rappresenta "una eccezione" alla norma sul congelamento degli stipendi dei dipendenti pubblici della manovra. "E’ una eccezione, appunto, non è un tana libera tutti", ha detto Tremonti.
Pensioni, più grande riforma d'Europa L’emendamento in manovra che aggancia i requisiti pensionistici alla durata della vita è "la più grande riforma fatta in Europa", secondo Tremonti. "Ci sarà anche stato qualche errore, qualche squadratura nel testo, ma nessuno ha visto questo. Sono stati visti tutti i dettagli ma nessuno ha visto che con un emendamento è passata la più grande riforma delle pensioni in Europa", ha precisato Tremonti. L’emendamento aggancia dal 2015 i requisiti di pensionamento all’aumento dell’aspettativa di vita e prevede un secondo adeguamento nel 2019. Da quell’anno la revisione avverrà su base triennale, quindi i requisiti saranno nuovamente rivisti nel 2022. La proposta di modifica ha suscitato polemiche perché in una prima versione l’aggancio alle aspettative di vita riguardava formalmente anche il requisito dei 40 anni di contributi. Un refuso, l’ha definita il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Ed è proprio alle polemiche sollevate sia dai sindacati che dall’opposizione a proposito di questo "refuso" che Tremonti si riferisce quando parla di "ironia irresponsabile". Il ministro ha comuque elogiato le parti sociali dicendo che "in altri Paesi quella riforma ha visto milioni di persone in piazza. Qui è stata fatta senza un’ora di sciopero". Le polemiche non si sono tuttavia ancora placate. La Cgil ritiene che anche l’ultima versione dell’emendamento cancelli di fatto il requisito dei 40 anni di contributi.
Fazio: la sanità non sarà toccata "Ribadisco che la manovra non prevede tagli al turnover della sanità. Il nostro comparto non verrà di fatto toccato direttamente dalla manovra". Lo ha confermato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, a margine della presentazione del progetto Vales dell’Istituto Regina Elena. E sulla protesta proclamata dai medici, Fazio ritiene che "vogliano delle certezze e che per questo abbiano indetto la loro protesta".
Comuni pronti a rimettere le deleghe Se non arriveranno risposte ufficiali e concrete di riforma alla manovra, anche i sindaci sono pronti a rimettere le deleghe. Lo ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, prima dell’inizio dell’Ufficio di presidenza dell’Anci, precisando che "abbiamo fatto al governo proposte precise e responsabili alle quali non è stata data alcuna risposta, c’è solo qualche piccolo segnale informale. Quindi, deciderà certo l’Ufficio di presidenza, credo che se le cose restano così noi rimetteremo le deleghe nel nostro ruolo di ufficiali di governo, in particolare bloccheremo anagrafe, stato civile e il funzionamento della giustizia locale".
Misure sulla libertà d'impresa Entrano nella manovra le misure sulla libertà d’impresa che anticipano il progetto di riforma costituzionale. L’avvio dell’attività sarà possibile con una semplice segnalazione e i controlli avverranno solo ex post. Il governo è autorizzato a adottare uno o più regolamenti attuativi da emanare entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto.
Proroga sulle quote latte Arriva una proroga al 31 dicembre 2010 del pagamento delle rate delle quote latte. Il termine era scaduto il 30 giugno. Il pagamento degli importi previsti dai piani di rateizzazione è sospeso fino al 31 dicembre.
Ancora niente sulle tredicesime Nel pacchetto di nuovi emendamenti del relatore non c’è la modifica al taglio delle tredicesime per i magistrati, i poliziotti e altre categorie previsto dalla proposta di modifica del relatore Azzollini. Dopo la presentazione dell’emendamento il governo aveva assicurato che la misura sarebbe stata ritirata.
Energia, acquisto certificati verdi I certificati verdi in eccesso potranno essere acquistati dal Gestore servizi energetici (Gse), che però dovrà tagliare i costi sotenuti. "Al fine di contenere gli oneri generali di sistema gravanti sulla spesa energetica di famiglie e imprese e di promuovere le fonti rinnovabili che maggiormente contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi europei" l’importo complessivo derivante dal ritiro dei certificati verdi, a partire dal 2011, sarà inferiore del 30% "rispetto a quello relativo alle competenze dell’anno 2010". E almeno l’80% della riduzione dovrà derivare "dal contenimento della quantità di certificati verdi in eccesso".
Stangata sulle assicurazioni Stangata da 234 milioni in arrivo per le imprese di assicurazione. Un emendamento del relatore alla manovra, Antonio Azzollini, stabilisce infatti che per coprire alcune modifiche fiscali chieste dalle imprese (in particolare i 150 giorni per la sospensiva giudiziaria) e le nuove risorse per la sicurezza, «la variazione delle riserve tecniche obbligatorie relative al ramo vita concorre a formare il reddito dell’esercizio in misura pari al 90%».
Dai calcoli forniti con la relazione tecnica si tratterebbe di un gettito stimato in 234 milioni di euro su base annua che arriverebbe da una variazione dell’incremento delle riserve calcolato dall’Isvap in 42 miliardi di euro nel 2009. Il 50% della cifra chiesta alle imprese andrà versato già con il secondo acconto di novembre.
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