Roma - Riforme, riforme, riforme. Lo ha ribadito più volte, la presidente di Confindustria,
Emma Marcegaglia, per indicare la strada giusta a fronteggiare la
crisi e il dopo crisi nel corso dell’assemblea degli industriali.
Marcegaglia: "Subito le riforme" "Il consenso che lei ha saputo conquistarsi è un
patrimonio politico straordinario. Lo metta a frutto. Usi quel
patrimonio per le riforme che sono necessarie.
Lo faccia adesso". Lo ha detto la presidente di Confindustria,
Emma Marcegaglia, nel corso della relazione all’assemblea annuale,
rivolgendosi al premier, Silvio Berlusconi. "La crisi - ha aggiunto -
non può essere l’alibi per non fare le riforme di cui abbiamo
bisogno". "Nuove risorse sono
necessarie per realizzare interventi", finanziare opere pubbliche
rapidamente cantierabili, potenziare gli ammortizzatori sociali,
rafforzare le garanzie sui prestiti alle imprese, onorare i crediti della
p.a.. Ha proseguito il presidente di Confindustria "devono venire dalle urgenti e indispensabili riforme
strutturali che riducono l’incidenza della spesa corrente".
"Debiti della Pa? Una vergogna" Non usa mezzi termini il presidente di
Confindustria Emma Marcegaglia per denunciare la gravità del
fenomeno dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della
pubblica amministrazione. Debiti che lo Stato deve ancora sanare. "La montagna di crediti è una patologia insopportabile. I ritardi nei
pagamenti, già gravissimi - ha sottolineato - si sono allungati. Ci
hanno spiegato che lo Stato e le altre amministrazioni - ha
proseguito - non possono rimborsare subito tutti i debiti pregressi.
Perchè ciò innalzerebbe il debito pubblico valido per i parametri
europei.
Resto convinta che questa sia una vergogna e chiedo perciò
quando e come saremo pagati". E comunque "in ogni caso - ha
concluso - questo scandalo non può continuare".
Il pil oltre il 4 per cento Il pil nel 2009 "cadrà ben oltre il 4
per cento, dopo aver lasciato sul terreno l’1% nel 2008", tornando
così al livello degli anni Sessanta. "E il recupero si annuncia lento", ha proseguito Marcegaglia. "La ripresa è iniziata in Cina, si può sperare di vedere entro la
fine di quest’anno qualche segnale di miglioramento, ma non
illudiamoci: il recupero sarà difficile e richiederà tempo".
Per la presidente di Confindustria l’economia italiana "deve
tornare a crescere, ne ha le capacità e un assoluto bisogno".
"Innalzare l'età pensionabile" Confindustria insiste nell’indicare come
soluzione per uscire dalla crisi, la strada delle riforme, in particolare
quella delle pensioni. "L’unica via sostenibile per difendere le
prestazioni previdenziali e per reperire le risorse per crescere è
ritardare il ritiro dal lavoro. Senza maggiore crescita - ha sottolineato -
anche pensioni basse non potranno essere pagate".
Richiesta alle banche "Da
imprenditori, noi pretendiamo che i banchieri tornino a fare il loro
mestiere: sostenere l’economia che investe, crea posti di lavoro,
prodotti veri e non castelli di carta". È il richiamo forte che giunge
dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel passo della
sua relazione incentrato sul tema della finanza e delle regole. "Oggi
-dice Marcegaglia- il nostro dovere è uscire dalla crisi. Ciò non sarà
possibile se il deleveraging del sistema finanziario e creditizio, che
’e già in corso, venisse accentuato dall’immediata imposizione di
nuove regole troppo rigide". E, comunque, aggiunge, "è importante
ripensare le regole per la finanza". "La crisi è esplosa nel cuore del sistema, nelle principali piazze
finanziarie e poì è dilagata nel resto del mondo. È lì -sottolinea
Marcegaglia- che qualcosa non ha funzionato. Le regole c’erano ma
erano mal congegnate e i meccanismi di vigilanza si sono rivelati
inadeguati e con gravi lacune". "Le nuove regole -prosegue il leader degli industriali- devono
riguardare tutto il sistema finanziario ed essere attivate attraverso la
piena cooperazione tra le autorità finanziarie delle principali aree del
mondo, altrimenti la concorrenza tra giurisdizioni ne vanificherà
l’efficacia". Per il numero uno degli industriali, "non serve
un’autorità finanziaria mondiale, non serve una nuova Bretton
Woods. Bastano principi condivisi di regolazione, applicati in modo
uniforme e un’efficace sorveglianza che ne assicuri il rispetto".
"Cgil torni a lavorare con noi" Sul
nuovo modello contrattuale Confindustria auspica un ripensamento
da parte della Cgil che, a differenza di Cisl e Uil, non ha firmato
l’accordo. È questa la speranza del presidente degli industriali,
Emma Marcegaglia, che in occasione della sua seconda assemblea
pubblica lancia un appello alla Cgil guidata da Guglielmo Epifani: "Auspico che la Cgil torni presto a operare insieme a noi per il bene
del Paese, per il bene dei lavoratori".
E la Marcegaglia aggiunge: "ho fatto di tutto per convincere la Cgil.
Ma la Cgil non ha creduto in questo cambiamento e lei sola non ha
firmato l’accordo". Ma "noi abbiamo scelto comunque di andare
avanti. La modernizzazione del paese - dice - non può arrestarsi di
fronte ai veti". Tornando alla Cgil "spero che sappia riconoscere
onestamente - conclude - i risultati che conseguiremo per la
produttività e le buste paga. I fatti ci daranno ragione".
Gelo sulla "velina" Il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia coglie l’occasione del congresso della Cisl per commentare i «complimenti» del premier Silvio Berlusconi. All’immagine di "velina" la Marcegaglia dice di preferire quella di "persona seria". «Ieri Berlusconi mi ha detto che ero molto elegante e ha aggiunto che sembravo una velina - ha detto Marcegaglia aprendo il suo intervento al congresso del sindacato -. Non ho niente contro le veline, non mi dispiace che mi si dica questo. Quando si hanno più di 40 anni... Ma francamente preferisco quello che mi ha detto Raffaele Bonanni accogliendomi in questa sala, che sono una persona seria, libera e concreta".
La battuta del premier Berlusconi davanti alla platea di Confindustria loda la Marcegaglia: "Ieri sera la presidente di Confindustria è
venuta a trovarmi a Palazzo Chigi e un commesso mi ha detto: 'C’è di là una velina'. Era la presidente, era in gran forma, elegante, tutta vaporosa perché aveva una cena: sembrava volasse sui tappeti di Palazzo Chigi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.